Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930

192 U. Berna,coni Basta un vizio a disgregar tutta l'aro.ima,.Una sola piaga infetta tutto il ~amgue. Quel voler « ,sacrifi,0ar tutto pei figli)), ,spesso 1I1on è che un sotter– fugio dell'animo stan00 per rimettere ai discendenti quelle aisrpi– _razioni e quello sforzo che avremmo dovuto compiere lllOistessi. Ohi disistima troppo gli animi è ,poi costretto ,stimair troppo gli illlgegllli. Fin chi:' la famiglia rimane un'associaziòlile di .persone distinter se purè può giovare,agli interessi pratici, è però sempre una reci– proca limitazio1I1edella libertà, e pertanto delle forze spirituali di ciascheduno. Ad essere incremento di spiriti per tutti occorre che sia co111siderata,e realmente operi, come un tutto unitario. Quest'u1I1ità non è nella mischianza degli uffici, ma nella vici– namza degli animi. Non è vero che ie donne IIlon amino l'ingegno. Ne sono anzi affascinate. Esse amano l'ingegno in sé, per la sua propria virtù raggiante, all'infuori dell'impiego che se ne fa. Perciò si vedolil pas– sare facilmente d•all'ammiraziolile per certo tipo d'intelletto al t:Lpo, opposto, - dall'uomo di famtasia all'uomo di ragione, dal pratico all'ideologo, - senza ch'esse siano per ciò solo inconseguenti : si lasciaro. t'rarre dal più vivi,do irraiggiamento ai loro occhi; e questa,. virtù valutatrioe di luce è loro vanto. V'è nondimeno UIIlacategoria di donne, - assai ristretta ililvero, - che nOIIlaman l'ingeg1I10. È la categoria delle don1I1e intellettuali. Hanno es-se un'avveDsiolile istillltiv,a per gli uomini d'intelletto. E. vien da ciò: che queste dolllne amaro.odisperatrumente il sentimento della loro superiorità, e questo non può a meno di sentirsi scosso· di frOIIlteall'ingegno ·di un uomo d'ing,eg1I10.D'altra parte, il loro grado d'illlg•eg1I1osità rendendogli ridicolo l'qomo del tutto stolto, esse s'attaccano illlevitabilmente alla mediocrità, e tentano di ria– bilitarla ai propri occhi chiamamdola: genio. Tutte le massime di UIIlpensatore schietto so1I10 sempre autobio– grafiche: ma non acquistano vrulore che quando si distendono a com– prender l'universale. Breve la filllestra, - la veduta attraverso è senza fine. Spetta al popolo crear le parole. E allo scrittore, ÌIIl quamto anch'egli popolo. · Noi lllOnvediaJmo delle persooe (quando lo vediamo) che il loro fine immediato. Perciò la loro vita ci par quasi ,sempre scialba e Biblioteca Gino Bianco

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