Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930
144 N. Tommaseo· anni : in mein di cinqu'anni la storia di tre secoli, si pieni di oose; la storia d'una nazione ben venti nazioni comprendente ifn sé, ch'è ad un tempo la storia Ullliver,saled'Europa. Giudicò co111 piccolo senno cose gramdissime, calu111niò i ,popoli, adulò qualche ~olta i ti ~ain.ni , 1~ ca;sa di Savoia ,spes~o. Ma. nella .pittura de' fatti, 1o ,scr ittore SÌI. mostra. I tempi che prese a 111arrarePietro Colletta, abbraicciano il regno d'un principe jn111ovatore,d'u111a donna ,spregevole, di due_avvoo!u– rieri, tre rivoluzioni, u111a repubblica, tre ifnvasioni- stramere, l'm– surreziollle irn nome della fede e del Re, la guerra civile, le co,spira– zioni, gli esilii, i patiboli: ma e; le narrò come creatura di principi. I principi paventan }a storia e hanno ragione. La cattedra di storia .manca 1110n so1o a Modena e a Tori111-o ; mamca a Napoli, a Parma, a Lucca, a Pisa, a Firenze. L'Austria è più generosa. Ma veramente, come che sieno svisati o falsati i fatti, inon potrebbe l'Ita,.. liana gioventù senza fremito vedere ifn Italia la ,svoo.tura e la ver– gogna si dolorosamente a1terrnate a,lla gloria : coro111e gettate ai piedi di chi lllO!ll le sa raccogliere e non le sa ritenere ; nozz.e patteggiate tra il villlcitore ed il vifnto; fanciulli e decrepiti, dinastie novizie e ca– scrunti, provirncie cambiate o cedute al modo che i fanciulli cambiano o cedon per gioco ; un uomo, pochi uomini che danno e to1go1Ilole potestà, che scomunicano dalla oomunione europea 111-on tanto sovente i re colpevoli qurunto i popoli sveinturati. Questo i p-rifncipiveggono, e i servi de' principi. On-d'eil ministro lllapoletano della polizia, supremo censore, a chi storicamoote inten– deva parlare delle sventure italiane del sooolo decimoquarto, .rispose: dite male di me; delle svootùre d'Italia tacete. Cosa IIlota.bile1'0n le licenze della censura di Napoli, fedelmente recate ìn .fine del libro. Lo ,stampatore ifndirizza u1I1asupplica aJ go– verno per poter sta,mpare l'opera del signor tale: lettera prima. Il mirnistro scrive al Censore pregando rivegga l'opera del signor tale: altra lettera. Il censore risponde che non solamente l'opera del si– gmor tale 111011 colllt iene cosa contraria al buorn costume e alla maestà del prirncipe, ma è degma.di lode grrunde perchè .... lettera terza. Del J·esto i divi eti della c ensura giovano a' governi meno di quel che e' si credano; servon anzi talvol~a a rendere desiderabili opere a cui la, noia era antidoto sufficiente. C ol rifnnovamento de' metodi potrebbero all'educazione molto gio– va.re i preti, che ci hoomo tuttavia tanta parte : ma i Gesuiti di To– rirno insegnruno l'eloquenza lllel .Casa, il bello scrivere nel Bertola, lo studio della storia comi,nciano da Roma pagana; e per adula.re .gli a,pparecchi marziali di Carlo Alberto guarnivamo, anni sono le scuole di guerrieri trofei. Ora nOIIl o farebbero forse più. ' Le lettere italiane mi paiono non pertanto avviate a migliore cammino. Ma siamo ancora in sul cominciare; e lungo spazio a Biblioteca Gino Bianco
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