Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930

136 O. Marchesi pwrole: « noill sp,01I1te >>.Alla donna che gli si era tutta abbamdlonata. e si disponeva, a morire, quest'esule destinato ::i, uin impero aveva detto in Ulil mo.meinto di esalta.zio/ne : « Non per alcuna do1I1na,ma per l'Italia è tutto il mio amore: h-icam.orJhic patria est>>. Poi, no; poi si soote ch'egli ha voluto davvero soffocaire la p~opria -amgoscia e che le paro1e non hanno espresso il ,suo turbamento. ' Nolil per mia volontà io cerco l'Italia' : perché dunque? Perché così vuo[e il destililo. E questa volta pare che il destilllo ,gli pesi. · Il giUTamooto ritoma più cupo e inviolabile tra le ombre del– l'ÌIIlfol'IIlo1I1el sesto libro; llà.egli incontra la donna morta, l'ombra di Didone : edi è tutto un pianto quell'iincointr-o : « È d11llque vero ? Per causa mia sei ,morta? Ti giuro; per i numi deJ cielo e dell'in– ferno ti giuro : i1witiis., regina) tuo de Utore cessi>>. Egli obbedi ai oomandamooti divÌIIliche 1o rimisero ÌIIlmare, ma<<invitus », coliltro sua voglia. È doJente protesta di rimors-o amoroso? È p,ietà di uomo vivo verso l'estililta? No : ché egli ha giurato neill'i1I1feroo iper gli dèi del cielo e dell'inforno ; egli ha d~tto la verità, la verità sua, quella che ap,parteneva alla sua anima e che sarebbe appa,rtoouta alla sua vita se <dl destino lo avesse lasciato arbitro della ,sua vita>>. E,gli ha detto la verità, quella che il poeta ha messo illel euore del suo leggoodario eroe e che si vede solo qualildo l'er-oe, malgrado le sue armi e il suo nome, viene a ,noi, ,oltre i confini deilla leg.gooda, mercé la semplice vi'.rtù della poesia. Perché al pianto e all'angoscia dell'uomo 1I1on 1 si ,stempra il torvo rancore dlella uccisa? Perché ill poeta no!Il ha chiuso quella ferita e IIlOIIl ha finalmente oongiurnte le lagriJme di quei due che iilell'inferno ha v,oluto si rivedessero amcora? La rovina 0he opera la guerra d~lla natura e degli UOiIDÌIIli v ve fuwhé dura e poi tutto ritorna come prima a fiorire sulla terra e nei cuori mortali; il male gigantesco, la violenza mostruosa che rapisce e trav,o1ge :moltitudini di vite si alllevia presto poi che la bufera ,è passata: e i greci di 'Evamdro com– batteranno al :fiamcodei t:roialilidi Enea sulla terra del Lazfo ;:ma il mail.eche opera l'uomo sull'altro uomo 1I1essunapotenza cruncellerà. mai, e nessuno può riproodere l'altra vita umama ch'egli ha dli– strutta. F~r,se per questo Virgilio ha voluto che restasse~o quell'odio e quel rimo'l'so, e che l 'ulti.ma v-oce di quella storia d'amo,re fosse Ulll'ooodi singhiozzi fra le -om bre deWetemità. Tuttavia Virgilio iilOIIl 0onosce re profondità dello sta.to aJIDoroso· e_inellatorbida vita degli amanti IIlOnsa penetrare né iJUdu giare: Eo'li è il p~eta_ della pas,sio;11e ~f~lice, e i suoi canti amorosi più [Ùtn,ghi e,_med1tat~so1;1,o iSupphca~10m o 1amooti : camzoni ,soavi e disperate dli Uiil des1der10 vamo o d1 un bene perduto: i canti di Oorido1I1e di Ord'eo, di Didoille. Ma l'amore non è soltanto-infelicità e IIlOIIl è ,~ol– tanto oonquiJsta: oltre i fremiti del possesso e del des:iiderio c'è il << tempo de' do[ci sospiri», ci so1no le trepide e fantastiche ,gioie della Bibl_ioteca Gino Bianco

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