Pègaso - anno II - n. 8 - agosto 1930
230 Politici e moralisti del Seicento ' esigenze spirituali dell'età sua se non come una forma di difes_a :politic?' del cattolicesimo. Del Rinascimento accolse la cultur~ umamstica e 11 nuovo concetto della politica, della Riforma la richiesta di un rinnova– mento dei costumi ecclesiastici : tutto piegò a sé unificandolo, dominan– dolo con l'accortezza politica. Aridità intellettuale e morale, sagacia e prontezza politica : è na– turale che non un poema viva dello spirito della Controriforma, che non un libro filosofico·si animi di èsso. Quando, anni fa, contro la tradizione del pensiero moderno taluni vollero richiama,rsi alla nostra, si disse, più schietta natura e si dissero vicini agli uomini dei Comuni e delle Si– gnorie i « pazzi del •Seicento», si sentì, anche in chi propose questa suc– cessione storica, lo -sforzo per dare una continuità ideale ad un processo che non l'aveva: si sentì che non c'era passaggio nonché dalla Comme– dia all'Adone, nep.pure dalla Gerusalemme all'Adone; che se Miche– langelo sforzava le sue figure per una sua ambiziosa creazione di un'uma– nità eroica, non era un barocco; che il pensiero. italiano non aveva da reagire in nulla; con la Controriforma, alla Riforma, perché già ·ideal– mente era al di là della Riforma, come mostrò l'opera dei Socini, difen– sori, già agli inizi della Riforma, di quell'idea della tolleranza, le dogme socinien, come fu detto allora, che trionfò in Europa solo _con la fine della guerra dei Trent'_anni e con la stanchezza che ne seguì. L'Italia del Seicento per questa reazione politica si stacca dal movi– mento vivo della storia europea : i suoi figli migliori sono esuli e lontani. Mentre l'Europa elabora attraverso il protestantesimo e il giansenismo una nuova moralità, mentre prepara le linee della religione naturale che sarà l'idea dei Settecento, mentre elabora 1~ prime forme dei re, gimi liberali attraverso la costituzione democratica della chiesa calvi– nista; l'Italia della Controriforma non partecipa a tatta questa vita se non speculando ancora, contro Machiavelli ma sulla via di Machiavelli. sull'attività politica e sull'accorgimento politico. C'è un senso· di chiuso, di soffocato in tutti questi pensatori chè► dopo averli incontrati nelle pagine della Storia dell'età barocca, gli ita– liani possono tornar a leggere in questa bella scelta di Politici e moralisti del Seicento che 'Benedetto Croce, per cui il Seicento 110nha segreti, e Santino Caramella, un giovane filosofo che ama, come non molti dei suoi compagni, la filologia e anche l'erudizione, han110 curato per gli Scrit tori d'Italia del Laterza. In essi ci si sente più vicini che non attraverso l'arte al .Seicento· l'arte del secolo vive, per quel che. vive, dell'eredità idilli~ e comica ; sensuale (ancora una volta mi vengono sotto la penna parole del De Sanctis) dell'ultimo Rinascimento : la politica ha una sua nota ori– ginale : il tormento della coscienza religiosa dinanzi alla politica la cui vita era prepotente nel secolo. · ' Nei più umanamente dotati, nei più vivi di questi pensatori politici in quelli per cui la religione rinnovata tende da forma esteriore a farsi regola di vita intima, il problema dei rapporti- tra politica e morale è dei più aspri e dei più dolorosi. Dopo Machiavefii non si poteva più nel campo del pensiero, passare sull'attività politica come su una at~ tività che dalla morale non si distinguesse, anzi in questa si annullasse · . , BibliotecaGino Bianco
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