Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
70 B. Tecchi la :firma : - Ma lei· è il figlio del la Matilde ? - dice quasi grid~do; e oon un sorriso largo, cordia.le, rompe d'un ,tratto la buffa aria d1 Russiego che s'era data. Si alza in piedi, corre alla porta che mette in un'aJ.tra strunm: - Carlo, Carlo, c'è qui il figlio della Matilde - ; e illl un batter d'occhio l'esile Oa.poMondi si vede circondato da un signore gigrun– tesco, espansivo e chia-ccbierone da quanto l'altro, seduto accrun~o al caminetto, era muto e misterioso, e d'a due ragazzone -sode, massicce, benché fossero .appena sui tredici o quattordici anni. E qurun-do,dopo l'a ssalto delle domrunde e dei oonvenevoli. il Capobiondi fa l'atto di congedar.si, l'omone gli è addosso : · ' - C ome ma lei soherza ? Lei oggi deve fa.r pmitenza con IIlOÌ. ' . Ma n0111 sa che oggi qui 111el pa,ese, benché nolil.sia la festa vera, noi celebriamo Sam Biagio ; e che per San Bia,gio ,si unge prima la gola dli fuori con la canidelina, e poi di d(>Jntro,a tavola ? E poiché l'altro fece un viso tra meravigliato e confuso, l':Oil1lo1Il.e disse: - Come, lei è miscredente? non è stato in chiesa stamattina? iMa qui, caro lei, siamo tutti miRtici. ... Disse la parola oon ,uno stramo sapore, cmne se pronunziasse un motto o.stico e jnsieme di ba,ttaglia; e bramdendo •sotto il braccio il Gapobiondi, continuò : · - Son diventato mistico anch'io .... L'altro anno abbiamo a.rvuto il centenario ,del nostro (e fece il nome del poeta doloroso e beato); e una cinq'uantina di oonfere111ze,dico oinquanta-, mi son do:vuto ia1gollare .... Si ,staccò ,dal braccio come se av-esse avuto bis-ogno dli liberarsi da un'ombra, ma contmuò ad accompagnare l'ospite per altri stan– zoni, e -senza smettere di chiaochierare. Le due ragazzone, sode e massicce, ,seguivano; seguiva la grrun-de signora. Fu a questo momento che nell'esile corpo del giovine Capobiondi guizzò lo spiritello del caffettiere che aveva fatto la presentazione. E a quel _rioordo tutt.e le cose preser,o un'aria anche più gaia. Li vide in UIIl attimo tutti e cinque, lui, lei, quell'altro che stava seduto al caminetto, le due ra,gazze, tutti grassi e grossi, e con un'aria di goffaggine curiosa, che aveva qu,.q,lchecosa, sotto, non facilo:nente es:plicabile a prima vista, ma che, Ulna volta balenato il sospettot dava la voglia di continuare a scoprire e a sorridere. --' È probabile, - diceva a questo punto il mio amico Capobiondi e il to1110 delìa voce gli si cambiava :unbocca. (Noi eravamo ad Am: burgo, lungo la Binnen Alster e, camminandogli vicino in mezzo alla folla, io gli guardavo, mentre parlava, il profilo del viso affilato dal dolore). - È probabile, -- mi diceva, - che io fossi :filil. da allora uno spirito a fondo malinconioo, e oerto, dopo quello che è sucoosso il mio runimo ha preso quest'altro colore; ma è vero che quel giorn~ BibliotecaGino Bianco
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