Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
62 .A. Casella gnuole iSono orma-i o·iunte a,d una celebrità tipo Grieg. ,Ma,, presa b • pooo a poe,o coscieinza della 1J1ecessitàdi perfezionare edl irrob~tire il proprio stile, riusci a creare un giorno quelle celebri Goy,esoas, brani piam.istici is,pirati da quadri e stampe di Goya. Non ham.1110 questi frMil.mem.timusicali la forza primitiva né la irruente e sana gioia che irraidia dia ogni pagina di Iberia ; ma valgono per u111a pro– fonda e. misteriosa poesia che può talvolta paragonarsi a quella d'Ulll Bellli,ni o d'uno Chopin. Una prematura morte (Granrudo,s fu vittima nel 1916 del siluramento del Siissex per opera dei tedeschi 111el canale della Ma111ica) privò la Spagna, d'un artista che forse po– teva a,nc6ra, elevarsi e dare alla sua nazione lavori anche più memo– rabiJli. Ad ogni modo, meno anc6ra dj Albeniz, era GTooados capiwe di lasciare una ,scuola. Anoh'e,gli lllOOl possedeva le qualità che fa1111110 l'uomo destiliato a, guida,re le giovani generazioni; egli ino111 aveva né curiosità tecnica, né avidità spirituale, né febbre di avvenire. Né Strauss, né Debnssy lo ave.va1I10 realmente interessato. E cosi egli ,passò 1I1ellasua epoca,, 1Ja,sciando ,però numerose pagine di mu– sica realmente belle, e sopratutto lasciando ilil coloro che ebbero la fortUIIla d'avvicinarlo e di. udirlo il ricordo d'una rara affascimante personalità e d'Ulll meraviglioso esecutore. , Neil 1907 UIIl gi-0vane musicista andaluso giungeva a Parigi, malll- datovi da Ulllabor,sa di studio dell' kccaidemia di Belle Arti di Spa– gna. Egli era, manco a, dirlo, totalmente sconosciuto, e recava oon sé una modesta valigetta, nella quale stavano però gli ,schizzi di tre nott'urni che si sa.rebbero chiamati poi Noohe,s en los jard,inos de Espa/fia. In quei medesimi mesi, Debussy a,bbozzava la ,sua, Iberia, terminata poi 111el 1909, ediAlbeniz, anche a Parigi, aveva già portato a buo111 pu111to l'omonima siiite pianistica. Manuel de Falla, na.to a Oadice nel 1876, visse a Parigi a,n111i di stenti e di difficoltà . Quan do però abballldonò la Fra1I1cianel 1914t egli aveva ,avuto la silll,golare fortuna delle amicizie di Olaude De– bussy e di Pau1l Duka,s. Senza esser mai :stato disoepolo dei due maestri, ebbe nondimeno da loro idee ed incoraggiamenti, i quali furolllo decisivi per il suo orientamooto. Ritomato ilil Spagna, De Falla era ·ormai temprato a qualsiaisi lotta, ed infatti si pose subito a capo delle nuove idee mus~cali spa,gnuole, ed in pochissimo tempo acquistò quel titolo di leader spiritnaJle della musica nazio1I1ale ti- tolo che oggi 1I1essu1I10 oserebbe o sa,,prebbe contendergli. ' Appar®temente sça,rsa sembra la produzio111e di De Falla: Ullla opera lirica, La Vida breve) un gruppo d.i liriche, poca musica pia– nistica, le Noohets per pianoforte e orchestra, i due balli El amor brujo e El som,brero de tres pioos) El retablo de Mae8e Pedro azi•ollle scenica per mariolll.ette, canto e piccola orchestra, infine il o'o111certo per clavicembalo e cinque strumooti. Ma tutte queste musiche si BibliotecaGino Bianco
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