Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

60 À.. Casella musicisti che ha.amo seo-uito più fedelmente la linea da lui tracciata, vale a dire Albeniz, G~anados e De Falla, solo quest'ultimo è riu– scito wd attuare il gram.de sogno del vecchio maestro catalano, e principalmente 111 el Retable d e Maese Pedro) opera capitale 111eilla storia òJella mus1oo spagnuola, dal doppi-Orpunto di visfa ilndiigeno e tradizio111ale. L'opera di Albeiniz (1860-1909) è ormai tl'oppo nota perché si rubbia qui 3Jd analizzarla. Piaillista mkabile, egli oom.inciò dall piro· durre tutto 11111 vasto insieme di comrposizi-Oninelle quaJi predomina il carattere cosi detto salonnti.er . Accanto a queste oomposizio111i che godo1110 oggi di tanta IIlotorietà ve ne soillo altre deliziose e pres- ' . soché i,gnote, oome alcU1ne zarzuelas) quali Catalanas de graaia) San Antonio d,e la Florida) e sop,ra,ttutto la bemssima oommedia lirica Pep-ita Ximenes. Ma l'opera che aissicura oggi aid Albeniz il suo posto 111 1 ella rinascita spagmuoll:ae ne fa l'anello di oongiUJJ1zione tra Pedrell e De Falla è senza dubbio la siiite pianistica Iberia. (Va ricoi'dato c•;he i poemi compon·ooti la siiite Iberia sono dodici, otto dei quali sono di fatto am.cora ignorati dai vari pubblirci). llll questa opera Albeniz, partito dal piamismo di ,Salotto, si elevava dì un ooQpo a,d altezz.e liriche talvolta epiche. Per la prima volta, il cM1to rpo• polare spa,gnuolo raggiungeva a mezzo di un semplice pirunod'orte ricchezze· ,sililalllor,a lnOIIl SO·Spettatee trunto meno attuate. E p,er la prima volta, la Spagna trovava in UIIl'opera ,sonora quella unità spirituale che 1a politica non ha sa,puto sinora assicu;rarle. Catalo: nia, Andalusia, Murcia, Asturia, Oa_s·tiglia, Aragona, tutte le re– gio111i iberiche co111,0orroino a questo ma,gnifico poema naziolllale, del qu.aJlecosi scr1sse, in un momento di entusiasmo, Claude Debu,ssy : << J amais la musique n)a atteint à des impressions aussi éwverses) a,ussi colorées. Les yeuw se ferment com;me éblouis d)avoir contem– plé trop d)images )). Tuttavia, oggi che quasi un quarto di secolo ci dli.vide da quella musica. (Iberia fu scritta tra il 1905 ed il 1908), -è possibile senza •Hmiinuiroe l'al,tissimo valore, vedere quale pu1I1to ,preciso, s~i queil poema nella .storia della musi-ca :n;t•odernaSP'agnuola, ed anche de– ter,minare oon sicurezza le cause d,elle << rughe )) che oomillliciano ad alterare talUJJ1e di queJlle belle pagine. _ È 1I1oto he Albeniz, come poi De Falla-, visse lunghi a1111I1i -a Pa– rigi, e precisamente dal 1893 sino alla morte, nel peri-Odocioè culmi– nante dell'impressionismo francese. Egli conobbe personallmoote De– bussy, sooza tuttavia snbirille grrun che l'influsso. Ma egli !frequen– tava anche l'·aJtra riva òJella Senna, vale a di<rela Schola Can.torum dove tmperve:r;savano le idee belgo-.frM1ckiste, energicaanoote difese da, Vincent d'lilldy. Per chiunque abbia vissuto a Parigi iJn quell· l'erp?ca,. ,è ohiaro che IIlOIIl si_poteva_ ~ilitare lllei due campi, ed in– fatti chi st·ava dalla, pa,rte dei debuss1sti era considerato nemioo dagli. BibliotecaGino Bianco

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