Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
Un sacco d'oro 51 _ impressionalto dalila moltiplicità e dalla varietà dei dettagli da lui -esposti, deci 1 deva di rioorrere ad 11111a prova ritenuta decisiva. E cioè, in un ulteriore sopraluogo ana presenza dell'imputato, or– dinava uno scavo lungo UIIlaquindicina di metri, e profondo sette od otto, davanti alla facciata della Ba.silica, in modo che, se il pre– SUIIlto•sotterraineo fosse realmente esis,tito, si sarebbe necessaria– mente sooperto e messo alla luce. Durante lo scavo l'imputato che era sereno e tranquillo ed estremamente sicwro del fatto suo, con– sigliava al Magistrato di procurare dei picconi per sfondare la volta che non avrebbe tardato ad apparire. Ma natwralmente ogni ricerca fu vana, e si sospese il lavoro solo quando, giunti nella falda. acquea deil sottosuolo, lo scavo fu ben presto allagato .... )). Allora il Tribulllale, accettando la formo la degli psichiatri (uno dei più onoraindi fra i vecchi esperti di medicina mentale ed un altro non più troppo giovane) i quali avean visto ilil tutto il rac– colllto un caso di favoleggiamento mitomane, dichiarava non luogo a procedere per vizio di mente e proscioglieva l'iimputato: COill uria sentenza che d1oe press'a po0O quel ch'è scritto sul frontispizio d'un libro famosò: sembra che tu abbia dormito su la pietra bianca, in mezzo al popolo de' sogni. Caso cosi ,strabiliante, che io non IIle conosco U1I1 altrettale se non negli .çlnnali di Tacito, narrato al principio del XVI libro. Mi valgo della traduzione del Davanzati, un po' per 8/illore del bel fi.ore1I1tino cinquècelntesco, un po' per sbigottimento del fiero laJtino compatto: « Volle di poi la fortuilla la burla di Ner,one, sì debole che cre– dette a un :sogno d'un mezzo matto cartagililese detto Cesellio Basso. Costui venne a Rollla, e comperaJta l'udienza del principe, gli rivela d'aver trovato ilil un suo campo una caverna altissima piena d'oro IIlOIIl coniato, ma .rozzo e all'•antica; esservi mattoni massicci, e da un'{liltra parte ritte colonne : il tutto stato occulto tanto tempo per ac•crescere ,sua fortll!Ila. Credersi che Didone di Fenicia fuggita da Tiro, quaindo ebbe edificata Cartagine, nascon– desse quel tesoro, perché quel 1I1uovopopolo 1I1on insolentisse per la troppa ricchezza; e la cupidigia del rubarla non accendesse il re di Numidia, nimico per altro, a far la guerra. · « Nerone 0idui11que senza intendere chi colui fosse; che riscontri desse di tanto tesoro; ·sooza mwndare in sul luogo a riconoscerlo, è il primo a pubblicarlo; e manda per esso, quasi per oonquistata preda, galee rinforzaJte di ciurma, per più arrancare. Il popolo, nOillmen oorrivo, ilil que' giorni d'altro non ragi01I1ava: ma diver– saimente. E faoendosi per ventura lo spettacolo de' soo01I1diCinqu~ anni o~esero quindi materia i dicitori di lodtare il principe, che ' ~ gl'Iddii non pure gli fìaceano nella faccia della terra nascer le so- iblrotecaGino Bianco
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