Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
Parole di.... musica, di.... , 41 mia eroma di là da vellliTe, e oome treJill3Jssel'runill}J3, e di quali brividi fosse fatta questa strruna ebbrezza non dioo. Ora doivrei raooontare la traima, questa oirigirui,lissima tra,ma, e 1110111 so. Vortrei non ri001,dare un bel 111u]1la ! So che c'era U111a donna sedotta dall'odioso bairitono (Gavagnòl) e poi redent;:i, dalla malilll- 0onia del tenore. Ma il dramma &•oppia alla fine: il telllore uccide il baritono, .aJ.contrwrio della Cavalleria rusticana dove il ,bairitono uccide il tenoTe, e mtl pareva che ci fosse U111a be.Ila d'ifferenza e che U111'orig1nruità simile dovesse veni-r 00111teggiataa 'ID.iovantaggio o d:iJscarico. Resfa l,a, bocca del lupo. Ohe oos'era, la bocca del lupo? Era un ba;mbino, il figlriuolletto di lei, nato mo,struoso come si oon.viene a figlio della colpa e del diso111,ore, cioè COIIl fa, bocca bestiale, U111a booca, - orribile a dirsi, - senza palato. Come m'era ve111uta questa idea stravrugante, questa idea-incubo della bocca senza palato? No111 si cred a a poten za o eccesso di fantasia, tanto più che la fantasia eccede quam.do è malata e la mia era arncora bambina ionnocente; si pensi più semplicemente a. un -parto mostruoso avvenuto in quel tempo al ,p,aes•e recando uin certo scalpore fra le ca,pam.nedei pescatori ove e' era stata perfino qua,lche cupa vincita al lotto. Figurarsi se lo scrittoreHo indigeno non s'era valso d'una ano– malia oome una bocca senza palato e se ora non voleva metterla in mnsica,! Dammi, dammi un altro amplesso 1) pl1ia che scocchi un'ora atroce e io non oda più la voce di quel turpe Gavagnòl. Da=i, dammi un altro rum.plesso poiché l'ora lltroce scocca e io già vedo quella bocca che sfigura il mio figliuol.. .. Ora pwssaivole .mie giornwte a talvoliJn,o a fare e rifare i miei sette– nari, i miei ottonari, ch'eraino i versi musicali per ecoellenza, come m'aveva ilnsegnato il Metastasio :fLn da quando avevo fatto recitare i suoi drammi lirici dai miei bmattini. E mi .scusavo di non poter restare al fiamco della mia dolce Mimì che aveva già avu,to il suo primo grande suocesso. Avrei potuto sederle accanto, leggerle dei versi, gua1,da,rla, negli oechi, e. nossig,nDri. bisognava finire il li– b_retto. 1) Mentirei se dicessi che questi bei versi sono esattamente quelli della mia introvabile Bocca del liipo; essi sono quel che si dice un' cc interpretazione"· ibl1étecaGino Bianco
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