Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
Boooaooioe il « Deoamerone J> 25 aJSSl.lJlda Ì!Ilsieme, oome le più affa,scinainrti parlate di certi disperati per,soinaggi di Shakespoore. L'aimmirazione per la grandezza, la riso1luzio1I1e, la vastità di certi sentimenti, sale oosi forzatamente all'idealizzazione mitica, al tolllo eroico: ed è la forma più alta dell'ideale boccaccesco, ideale airtistioo ed umano Ì!Ilsieme, per quella fasiOille agevole dei motivi intelilettuali e fantastici coi sentimenti più .intimi che è propria della grande arte. · A quesrta idealizmzioille deille passioni il Boooacoio nolll arriV'a di solito prendendJo un sol sentimento, una qualità morale a sé stamte, e ,svi1uppaindola Ì!Ilelevazione fino all'eroico, in ,wrdente so– litudÌ!Ile di mistioo. La nobiltà ch'egli ama e ricerc~, è p,iù naturale e complessa, ,sgorga più che altro da Ulll'affettuosa disposizione verso tutto ciò che è umano e virtuoso ad u,n tempo, da· u1I1a mmirazio1I1e attiva verso i genero.si affetti, i nobili atti, le tenaci virtù; sbocca ad una grandezza d'àm.imo che dalla vita stessa d'i tutti i giorni, dai suoi ooilltrasti e dalle ,sue multiformi anche umili vicende 1I1asoe, edl in questa nostra stessa vita si tempra ed agisce. Arte socievole e quindi ,propria dei tempi suoi, perché ama veder l' uomo in co!Il · t•rutto c~i suoi ,simili, e vedergli fare e ricever «cortesia>> ; arie di grwnd:e tradizione classica, in quamto è commossa ammirazione, quasi venerazfone, pei detti memorabiili e per gli atti illustri, da pregiarsi driisinteressa,tamente, per la 1or ,nobiltà, e da tenersi come esempio e norma di vita (e si cap,iscon bernd lunghi lavori pseudo– storici ,del Boccaccio vecchio, e quelle letture dei gramdi SltoTici moraJlisti amtichi, che erano il vero pane spirituale di questi primi umanisti); arte che sa dipingere crudamente le infinite malv3Jgità, ma si compiace di ritrarre e di filllgersi per suo nobile diletto le vere virtù. C'è ,una novella dove questo procedimento è cosi chiaro da .sembrare i1I1g,enuo,quella del Soldano e delle « tre anella >>-Era già lllel Novellino ( « Come ill· Soldaino, •avendo bfsogno di m01I1eta, volle oogliere cagione a Ulll gi'lldeo »), narrazione nom. ,solo arida, come quasi tutte quelle, ma gretta: tutta concentrata lllell'Ì!Ilge– gmoso cavillo della p,ront,a risposta con che il giudeo si salva d!al perfo.0110, :finita la quale l'avido e traditore Soldaino re.sta .scornato, e brusc-amente lo oongeda. . Nel Boccac-Oioil Sala,dino è il nobile e muni:fico re che «avendo in diverse guerre et in grandissime sue magini:ficenze, speso tutto il suo tesoro, e, per alcu1I10 accidente .sopravvenutogli, bisognandoli una buona quantità di dena,ri, né veggendo donde cosi prestamente, come ,gli bis,ogmavalllo, aver li potesse», a mailitncuore si p,iega all'Ì!Il· gaamo e fa chiamare il giudeo per muovergli la capziosa questione. I due sono di fronte, ['uno avido e pronto a predare, l'altro attento a nOIIl farsi cogliere. ,Ma tra ,un re come quello, e tra un savio e ibliòtecaGino Bianco
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