Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

22 M. Bonf antini FMnor suo; e l'acerbetta e ardente Nei:file, tutta amorosi pensieri e ingenua e dolce lascivia ... Si iilldoviina che Neifile ama Dioneo e Panfilo Fiammetta; anzi .è quest'ultima, in ,fondo, la vera « ooppia trionfatrice>> del libro, nobile e perfetta illei tortuosi meamdri deill'amore oome nella retti- 11ineae pensosa arte di ben •raooo!Iltare: e parti ,questo 111Il gentile commiato ai giomi sempre più lontani della. sua gioventù, del– l'autore ormai quasi vecchio e giunto al capolavoro, che si ferma un'ultima volta a vagheggiare in Pa!Ilfilo e in Fiammetta la coppia felice, sospesa e librata in quel cielo ,di perfetto amore ch'era sempre stato il suo sogno ed il suo tormento. Ma anche questa allusione cosi 1 audlacemoote perso!Ilale no!Il guasta 111ellasmagata atmosfera della cornioe, e questa felicità amor,osa sta bene qui assai più che altrove : ·e proprio perché il Boceaccio noill ha osato portarla .su un culmine, tr a l'urto deille passioni, e affermarla in piooa luce, temendo forse di dover.si accor– gere ch'era esistita soltaJI1to i.in una sua fantasia, e ch'ella n o!Il gli svamisse così· tra mamo; ed ha p referito, con l'elegante discrezio111e di un disilluso, collocarla graziosamente in una paus,a, ed accein.– narla appena per via di delicati accoratissimi ,sottintesi, come se voilesse rammentare ai lettori, e a -se,stesso, cosa da tempo ,ben nota, verità ormai pacifica, sulla quale 111essunopensa a fermarsi per posare il suo dubbio o lanciare la d:omanda indiscreta. Così tutti questi amori, i111veceche narrati, s-ono acoen!Ilati appena, ed affiorano di ta!Ilto i!Il tanto ,sulle labbra dei personaggi oon qualche canto, 00111 qualche battuta fugace, per poi rjcader nel mistero, sì che (per quanto noi sappiamo bene come es-sa sia pre– sente) non riusciaJmo neppure aid iindivi-duar 00111 certezza la bella crudele che ~à tanta pena a Filostr-ato, e questa ,stessa infelice pas-sio111e èi par a voilte illusoria, e arriviamo a dubitare ,se l'autore abbia voluto, alla fin fine, presentarci in lui una per.sollla viva o Ulll esempio mora-le di amor tradito. Ma ,siamo in pausa, ed -anche il fatale corso d!egli •amori si arresta per dar p,iù agio ai narratori di dedicar tutta l'a111imaal lor:0 nobile gioco. Ed è naturale che i racconti di perso111esiffatte poss-ano esser liberi e audlaci, sooza arrivar quasi ;mai all'osceno, immaginosi e dr,a,mmatici, pieni di ideal,e grandezza, senza cader mai neliJ.'arbi– trario, né urtare brutalmente co111tro la mediocre realtà della vita. Allora, qua'lldo si riesoe oosi a iilltend:ere limpidamente il vero signiftcaito morale di questi racconti, il giudizio inalterabile che domina e risulta insieme dalle tante vicende, si oompre111-de oompiu– tamente ila necessità e il senso vero della «cornice» del libro e dei fittizi 111ovellatòri : eh' è di mamifestarci con la ,migliore approssima– zione, e .in modo i111equivocabile,la qualità poetica di tutto il Deoa- BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy