Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
\ Boccaccio e il « Decamerone >> 19 sav\o e posato, alla cui pacata bellezza furono pur sordi tamti cri– tici. « Umama oosa è aver compassione degli afflitti; e, oome che a ciascuna persollla stea bene, a ooloro è massimamente richiesto, li quaJli già hanino di conforto avuto mestiere, et hannol trovato in alcuni : fra' quali, se alcuno mai m'ebbe bisogno, o gli fu caro, o .già Iie rioevétte ,piacere, io ,son uno di quegli. P.er ciò che dalla mia prima gioviJllezza iJl.lfinoa questo tempo oltre mod'o essendo aioceso stato d'al t:iissimo e nobile amore, forse :più assai che alla ,mia bassa oondiz.io! lle _illon parebbe, na,rmndolo, si richiedesse, quamtunque a ppo coloro che discreti erano, et alla cui notizia pervenne, io ille fossi lo dato e da molto più reputato, n,ondimooo mi fu eg1li di gram.di~ sima fatica a sofferire .... >>. E nei dolori e negli strazi :Ln•evitabilidi esso « tanto refrigerio già mi porsero i piacevoli ra,gionamenti di alcuno amico e le sue laudevoli oonsolazioni, che io porto fermissima opinione per quelle es.sere avvoouto che io non ,sia morto. Ma .si come a Colui piacque, il quale, essendo egli infinito, diede per legge iJl.loommutabillea tutte le oose umane aver fine, il mio amore, oltre ad ogni altro fervoote, ed il ,quale niu!Ila forza di pl'oponimento, o di CO!Ilsiglio,o di verg,ogna evidente o perioolo che seguiT ne potesse, aveva potuto !Ilérompere !llé piegare, per se medesimo in processo di tempo si diminuì, iJll guisa che solo di ,sé 1I1ellamente m'ha lasciato quel piacere che egli è usato di porgere a chi non troppo si ,mette !Ile'suoi più cupi pelaghi lllavigando .... >>. Così egli dice .semplicemente di sé oominciamd!o il suo libro; e dioe che, in memoria di quegli amici fedeli che gli fur,on d'aiuto nella passata· noia, e a sollievo e nobile diletto di tutti quelli che amano e ,soilloper avventura iJl.lfelicicome egli già fu, e dellle donne ,sop['attutto, che ,per la vita loro mo!Iloto!Il•a e rinchiusa, ,sono più esposte a soffrire, egli ha pensato di comporre il presente libro di novene ... , «nelle qua'li piacevoli ed aspri casi d'amore edl altri fortunati avvenimenti ·si vedrairrno, così nei moderni tempi avvenuti come negli amtkhi; delle quaJli le già dette donne che queste legge– ranno, parimenti diletto dalle sollazzevoli cose in quelle mostrate, ed utile oonsiglio potra!Ilno pigliare, in quanto potran coilloscere quel che sia da fuggire e chf' sia. simil,mente da seguitare: le quaJli cose senza passamooto di noia non credo che possano intervooire. Il che ,se avviene (e voglia, Iddio che così sia), aid Amore !Ilerenda,no grazie, il quale, liberrundomi dai .suoi legruni, m'ha conceduto di poter attendere ai loro piaieeri )). Ed è rievòcazio111eappaissionata, ma contenuta e rinsavita dal- 1' esperienza; buona leggerezza di trrutto, ed iJl.lsiemecerta grandezza pensosa e schiva d'ogìili raffinatezza retorica nel considerare. Si sente che ormai attraverso alla sua esperienza egli ha rag– giunto un accorato e delicato sentimento defila fatalità delle passi0111i iblioteca'GinoBianco
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