Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
Boccaccio e il « Decamerone » 17 \- d,otninar gli episodi), che si rivela del resto nel vario umore delle l~ric_'b.e ~elilo sdegn~ in;soliJo 00[1 cui anche in seguito il Boccaccio s1 ribellò al troppo msH,tente e famoso appellativo dli « J,ohaJimes trmnq-b.illitatum )). . E non ,sono i tormenti d'amore semplici e naturali che fo rungu– strano : ostinato osservatore di una paissione che è tam.ta parte della nostra vHa mteriore, le vicende sempre varie e sempre eguali delile , « rt>lazio[li amorose>> lo attirano, lo legano tutto intero, e gli da:nno un interesse, oltreché passionale, speculativo; e di ogni singolo episodio della sua vita aimorosa egli si fa u,n pr-oblema da risolvere, come :se cercasse a,:ffainnosamen,tedi trarne giudizi generaJli, e quasi una norma ,sicura per tutti i casi possibili; ed ogni vicenda succes– siva lo porta via via a ·soluzioni partigiane, a CO[lviJilcimootimprov– visi e oontrasta,nti tra loro, a proponrmooti emici presto abban– òJo[lati, a d~sideri d'irrealizzabile perfezione, a, illusorie felicità o a irr! tanti disgusti. Questo è il travagliato terreno da cui illacquero le opere giova– [lili; e l'arida ristrettezza di una vecchiaia solitaria e un po' gretta «i-onci ,deve ,stupire co:tne U[limpensa,to cambiamento : perché ila vita del Boocaccio è quasi ila lenta inoo[lscia parabola di chi, vivendo m questo mondo, cerca ,<foJ.le cose mo[ldane rnn giudizio plaUJsibile, non solo all'mtelletto, ma anche al suo mobile cuore, e si rifugia alfùne nella religione, e in un curioso UJmanesimo « dia illliziato >> che si confonde coo essa. Quasi un lll[lgo processo d'e!llepassioni umane ohe tende a risolversi oon la oondanna di tutte. Questo la vita ililtera; ma a noi non interessa tam.to la fine, quanto il colmo della parabola, la «pausa>> luminosa e fruttuosa, il gr3.111de tent{l-tivo di « conciliazione generale>> da cui fiorisce il Decarrnerone. Lo p,reparar-ooo crisi sentimootruli assai (larghe, e l' Ameto riflette forse la più importamte. L'~1meto ehe è oQJne un crocicchio, dove ragioilli di vita e motivi ideali confluiscono, vecchi e [lUOvi, scoprendo altre strade e terminandlo le arntiche. Quantità di temi c,o[ltrastanti che già il Sansovino ,sentì assa.i bene: cultura roman– zesca fra.ncese che si mischia al classicismoJ oo classicismo assai più maturo ,di quello ingenuo e tutto ,medievale del Filostrato e ~lella Teseide; c:asiistioa amorosa ed ,allegoria cr:iistiano-u:mainistica nella·ricerca dei miti (elemento che molti rurmidopo sarà risolutivo e dominerà lo spirito del poeta vecchio); un tentativo di liberaziolile d!ai casi per.sOillali, appunto ilil questo cavar moralità dalle varie vicende ; ed amche un principio di rassegnaziO'Ile a vivere a Firenze, godendo dei suoi colli, e di quanto essa può offrire a chi ha dovuto rinunciare a troppe attività giovanili e s'a,vvia a diventar spetta– tore. I personaggi fittizi, i «111arratori)) (sempre i più direttamente '2, - Pègaso. iblibtecaGino Bianco
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