Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930

Fog~i di Diario 11 nite mostrano ta,nte falangi quante la nostra mano. Certo al p,ros– simo segnale essi si metteranno a chiamare : - Simone ! Simone ! - ; e se i delfini norn ne vorra,n:no sapere, dovrò giustificarmi col dire che o hanno dimenticato il nome di Simone, o non lo terngorno più cosi caro come una volta, specie da quando gli uomini, anziché accon– tentarsi di ca,valcarli o di buttar loro pame inzuppato rnel viID.o,li assalg,orno con le fi,oc:ine,come se fossero tonni o balene. Irn quest'rut– tesa, che inganna il tedio della lUJnga traversata, ci lasciamo di poppa Capo d' Adge. lNDOLJJl DEI BARCELLONJJlSI. L'indole dei Bar-cellooesi par quella di gente cui piace goder la vita, ma norn a sorsi e centellini: yogliono sentirsene la bocca piena e goderne a sazietà. A ta.vola siedono da ghiottoni, prediligendo le vivande forti, senza disprezzare le delicate, e sempre a pa,tto che sia rispettata la regola dell'abbondanza. Nel bere, ,se anche il genio partioolare di alcuni tira all'asciutto, non è genio cosi esclusivo che rechi offesa al pastoso, specie quando si tratti di vedere il fondo a una botte. Nell'amore s~mo d'una gagliardia, senza pari, e in molti si vantano (anche se si vuol vedere in questo un'ombra di millan– teria) che non c'è donna la quale, presa d'impegno, a br~ve alildare non debba darsi per morta. Alle loro donne poi pia-cerebbe molto di morire, per rinascere come fenici più vive e ardenti che mai dal calore delle ceneri. · Fatte tutte queste cose, e molte altre con l'usata prodezza, va(Ilrno a passeggiare sulla Ramhla, all'ombra dei platani sui quali stanno appisolati milioni di passeri. Vogliono strade larghe d'ove si possa passeggiare irn centomila senza urtarsi :nei gomiti, e lunghe chilo– metri, in modo che non occ,orra percorrerle due volte per averne abbastanza . .Spesso nelle loro corride si vedono cadere l'uno dopo l'altro fino a dodici tori sotto il ferro dell' espada, e sui piccoli scricchiolamti palooscenici del Pa,rallelo, fra le esplosioni delle li– mornate, sfilare fino a cinqumnta ragazze di seguito, belle o brutte poco importa, purché tutte insieme diano la nausea della ca,rne rimasta pagana sotto l'acqua del battesimo. · In questa sola strada che, nonostante il suo IIlOme,IIlonè parallela a nessun'altra, te/:1,tri se ne contano 111n centinaio, in tutte le ore del giomo e della notte stipati ili. popolo fino a scoppiare. Per andar inco!Iltro ai desideri del pubblico, gli impresari annunciamo ogni spettacolo come una « fastuosidad gra;nòiosa >>. Il Circo Barceloillés è « la cated'ral de las variedades >>, Arsenio Becerra è « el formidable hailarin )), e Custodia Romero è « la Ve:nus de bronce )), poiché sa– rebbe assurdo scomodare i Barcellonesi per U!IlaVenere che fosse fatta soltanto con la solita schiuma di mare. ibliotecaGino Bianco Fondaztone Alfred ~ Biblioteca Gino Bianco

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