Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
108 L. Salvatorelli salvezza eterna. Harnack parte da un concetto della fede luterano puro, tante> puro che non si ritrova con questa p~rezza, neppure in Luter~ m~-– desimo (ed egli lo riconosce): fede, per lm, ,è semplicemente fiducia rn Dio Padre attraverso Gesù suo rivelatore. Ma la fede dei più vuole un più concreto contenuto : e rimane a vedere, poi, se anche quella fiducia, frugata addentro,· non riveli nelle sue pieghe un bel gruzzolo di dommi. La Storia dei dommi harnackiana non è stata assoggettata ad ana– lisi critica molto intensa nella sua parte costruttiva. Riuscirebbe curioso ed istruttivo osservare come la prima determinazione ufficiale, per tutta la chiesa, di un domma, cioè la proclamazione ed il trionfo dell'Omou– sios o Consustanziale, del domma niceno, segni precisamente una scon– fitta di quella speculazione filosofica, di quella ellenizzazione che Har– nack considera come i fattori del domma. Si afferma col domma niceno l'esigenza dell'assoluta, « fisica» (ci si passi la parola), divinità del Cri– sto, come uni<?_a garanzja .efficace della redenzione, cioè della diviniz– zazione dell'umanità. Il che è quanto dire, che il primo domma uffi– cialmente proclamato segnò la vittoria di esigenze religiose e pratiche sopra quelle teoretiche e filosofiche: tutto il contrario, cioè, di quanto dovremmo aspettarci dalle premesse di Harnack. Il quale se ne è reso in p_arte conto egli stesso, tanto che paragona Atanasio a Lutero. Battuti in breccia dalla critica degli ultimi trent'anni sono stati invece i presupposti evangelici e neotestamentari della storia dommaticl;l, di Harnack; ciò che poi significava minarne le fondamenta. Per vie diverse, ma poderosamente convergenti, scuola escatologica e scuola sto– rico-religiosa hanno spezzato la cristallina e lucida, ma fragile am– polla della Essenza del cristianesimo harnackiana. ,Schweitzer e Loisy, campioni isolatamente combattenti della prima, rivendicarono il carat– tere futuro, realistico, miracoloso, del Regno di Dio dei Sinottici, di fronte alla « spiritualizzazione acuta» fattane da Harnack, e mostra– rono cosi che il messaggio di Gesù non µoteva volatilizzarsi in un semplice annuncio della paternità di Dio. La seconda '.scuola, che ebbe dapprima come personalità più insigne il Gimkel ed oggi ha il Reitzenstein, dimo– strò sopratutto come in San Paolo, - Paltro pilastro, accanto a quello 8inottico, della interpretazione evangelica harna:ckiana, - ci fosse qual– cosa di più e di diverso dalla semplice giustificazione per la fede, lutera– namente interpretata_ Essa mise in luce, anche qui, il carattere reli– gioso-realistico, sacramentale-misterico della fede e del culto paolini. Contemporaneamente questa scuola strappava il cristianesimo primitivo dalla « splendide isolation » in cui lo Harnack aveva voluto collocarlo, riserbando tutti i contatti più o meno impuri col mondo ellenistico– romano agli epigoni del II secolo e dei seguenti. Quando, due anni fa, io ho tentato un bilancio del lavorio critico intorno alle origini cristiane, dai Deisti inglesi ad oggi, non hò potuto intitolarlo' Da Locke ad Harnack (pure facendo larghissima pa,rte all'opera sua), ·ma Da Locke a Reitzen– stein . .Nello Harnack storico del domma, _:_a differenza di quello dei Testi e Ricerche, della Storia dell'antica letteratura cristiana della Missione e propagazione del cristianesimo, - sul risultato scientifico predomina .BibliotecaGino Bianco
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