Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
Adolf von Harnack 107 affinità spirituali tra la cultura ellenistico-romana e la nuova società cri" 1-1tiana.Nel secondo, le fasi successive di accostamento fra impero ro– mano e chiesa cristiana sono tratteggiate con una sicurezza ed incisi– vità, di segno mirabili. Questo breve scritto potrebb'essere il capolavoro storico di Harnack. I Fra lo Harnack dei Temte und Untersuchungen e della Mission und Ausbreitung da una parte, e quello del Lehrbuch der Dogmengeschichte e del Wesen des Christentums dall'altra, v',è una certa soluzione di con– tinuità. Il critico e lo storico, che parlano spregiudicatamente nella prima serie di opere, vengono subordinati nella seconda all'uomo di fede. Storia dei dommi (1886-1890 ; 4a ediz., 1909-10; trad. italiana pub– blicata a Mendrisio, assai difettosa) ed Essenza del · cristianesi(rno (J900, con tutta una serie di ristampe, dal 1908 in poi con note; trad. it., presso Bocca, senza note) si completano a vicenda. La seconda offre in compendio, più accessibile per il gran pubblico, quanto l'opera grande espone analiticàmente ; e corre inol+re fra loro questo rapporto inversa– mente proporziona.le, che nella seconda è sviluppata sopratutto la parte attinente al l'Evangelo, che invece forma nella prima un semplice pre– supposto 1 ). L'idea fondamentale, infatti, della Storia dei dommi harnackiana (o piuttosto: Storia del domma, giacché non lo studio dei dommi singoli importa principalmente all'autore, bensì quellQ ,dell'origine e struttura dell'edificio dommatico) è quella di una netta division~ fra l'Evangelo, anzi il Nuovo Testamento, da una parte e il cristianesimo posteriore dal– l'altra,. Al primo periodo appartiene la creazione religiosa adommatica, al secondo l'elaborazione scientifica dommatica. Questa netta divi– sione è un prodotto della fede personale di Harnack, piuttosto che un risultato dell'indagine storica. Il concetto paolino dell' « Uomo ce– leste ll fa parte della storia del domma cristologico allo stesso titolo di quello del Verbo (Logos) o anche del Consustanziale (Omousios): i pro– cedimenti mentali nell'un caso e nell'altro sono perfettamente analoghi, analoghi sono i motivi religiosi dell'una e dell'altra formulazione. Har– nack ha guardato al domma cristiano con gli occhi suoi, anziché con· quelli delle generazioni cristiane, da cui esso ebbe origine e svolgi- 1Ìlento: dall'esterno anziché dall'interno. Perciò egli ha interpretato come· sistemazione scientifica, secondo la scienza del tempo, quello che per la coscienza cristiana è stato, e iri gran parte è tuttora, bi– sogno religioso di una verità divina, l'adesione alla quale assicuri la lJ In disparte rimangono gH studi critici sul. Vangelo di San Luca e gli Atti degU Apostoli, e sui Discorsi -di Gesù, o Logia, la presunta seconda fonte dei van– geli sinottici (Lttkas der Arzt, 1905; Spriiohe und Reden Jesu, 1907; Die Apostel– geschichte, 1908). Per aver fissato a date piuttosto primitive questi scritti neote– stamentari, - gH scritti di Luca a circa il 62, Marco e Logia necessariamente anteriori, - Harpack si guadagnò, sopratutto nel campo cattolico, una fama di « restauratore della tradizione ii, che in realtà gl\ compete assai poco. Non si tratta dì un decennio più presto o più lardi, ma del modo in cui si concepisce la formazione degli scritti neotestamentari, e deHa critica applicata ad essi. Per l'uno e l'altro punto Harnack è interamente sul terreno della critica moderna. BibliotecaGino Bianco
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