Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
106 L. Salvatorelli Oome scrittore, Harnack è, innanzi tutto, lo studio~o, che P?n.e ~ base di ogni sua dissertazione l'esame filologicamente r1~oroso dei t~sti e l'apparato erudito imparzialmente completo. Quest'~ltimo suo scritto suUa Prima lettera di Clemente rappresenta alla perfezione metodo e at– tività di lui durante più di cinquant'anni d'ininterrotta e intensa pro- ' . . duzione. Traduzione testuale della lettera; versione viva, ma precisa; indagine sull'autore, sulla data, sull'occasione; poi, esame delle caratt~– ristiche religiose, del coBtenuto dommatico, del significato per la storia ecclesiasticft; infine,. elenco degli argomenti di studio che quel testo offre e dei problemi ancora da risolvere. Metodicità, accuratezza, com– piutezza: con una sola parola tedesca, « GrHndlichkeit ». Prima i fon– damenti filologici e storici, e poi la costruzione interpretativa; i materiali posti quanto è più possibile a disposizione rlel lettore, perché giudichi egli stesso; il testo (questa è particolare caratteristica dello Harnack, è sua forza precipua) voltato e rivoltato da tutte le parti, frugato ad– dentro in tutte le pieghe, così da spremerne quanto più succo possi– bile. È quel che lo Harnack ha fatto, e ha insegnato e dato modo di fare agli altri, con quella sua collezione di « Testi e ricerche di storia del– l'antica letteratura cristiana», iniziata quasi mezzo secolo fa, nel 1883, e che ancora oggi rimane la raccolta fo)ldamentale d'indagini per , il cristianesimo antico, e sopratutto dei tre primi secoli. E già prima <li iniziarla egli aveva pubblicato in collaborazione una edizione fonda– mentale dei cosiddetti Padri apostolici. Per più di cinquant'anni Harnack ha battuto minutamente tutto il campo, pieno di ineguaglianze, d'intoppi e di nascondigli, della let– teratura cristiana antica, specialmente di quella anteriore al periodo costantiniano. Più d'una delle sue conclusioni particolari non è stata accolta; ma questo non altera l'importanza d'insieme della sua opera dissodatrice ed· elaboratrice. La quale, anzi, ,è cosi imponente da potersi affermare, che ad essa rimarrebbe pur sempre affidato il suo nome nella memoria dei posteri, anche se un giorno fosse dimenticato lo storico dei dommi. Un'opera generale è uscita da questa minuta attività erudita e critica di Harnack, la Gesohiohte der altohristliohen Literatur bis Eiisebius, la quale copre appunto quel periodo dei primi tre secoli cri– stiani in cui egli fu maestro insuperato. Ma i due volumi (il secondo in d ue par ti) di quest'opera, comparsa fra il 1893 e il 1904, si limitano a dar.ci un repertorio critico del materiale e la discussione della crono– l ogia, e cioè i fondamenti di quella che, avrebbe dovuto essere la vera e propria storia letteraria, la quale non fu 'scritta ma-i. · Che tuttavia in lui la capacità di trarre dai suoi materiali una co– struzione ,storica esistesse in grado eminente, lo. mostrano anche senza la Storia dei dommi, la Mission und Ausbreitung des Ohristentums in den ersten drei Jahrhunderten (1902; 3• ediz., 19·15; in italiano presso n B~cca, Missione e propagazione del cristianesimo ecc.), e lo schizzo Kirohe und Staat bis zur Gr-ilndung der Staatskirohe, nella Kultur der Geg~n_wart_ dello Hinneberg. Nella prima egli si contenta di elaborare tutti 1 ct:i,ti_ che è possibile- ricavar dalle fonti circa il lavoro .di ·propa-· ganda cristiana ed i suoi effetti nel periodo anteriore a Costantino ma sa anche rappresentarci modi e spiriti di quella propaganda, cont;asti ed BibliotecaGino Bianco
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