Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
92 luogo le parti femminili). Questa non arte, ma contraffazione di arte, avrà guastato a molti d~i loro alunni il diletto e il gusto del teatro per tutta la vita. I concerti riservati esclusivamente a ragazzi di scuole medie minacciano di divenire concerti pedagogici, cioè di perdere ogni freschezza. L'a.rte per bambini (a cominciare dalle canzonette che di– rettori benintenzionati e plebei scelgono per farle cantare agli scolari delle elementari) è quasi sempre arte cattiva, falsa. Anche il bambino ha diritto all'arte dei grandi, cioè all'arte senz'epiteti, a tutto. quello· dell'arte dei grandi ch'egli può intendere, non solo a quel cmema– tooTafo a.l quale usano strana indulgenza tutti gli educatori, dalle balie e dalle istitutrici ai direttòri di collegi salesiani e scolopi !'l barnabiti, forse perché si lascia facilmente «moralizzare» eliminando i baci diuturni e fotogenici (il cinematografo espediente didattico, mezzo di– mostrativo è naturalmente '1,ltra cosa). E io mi sentirei di sostenere che proprio tutta la musica, direi tutta senz'eccezioni, può essere intesa e goduta da ogni ragazzo di liceo, -che ogni scolaro, se sia appena ben guidato, può a quell'età sentire e gu– stare non soltanto Mozart e Rossini ma anche Bach e Beethoven e Mussorgski e persin 1 ) il troppo intellettuale Debussy. Mi sbaglio, o i wagneriani più sinceri, in Germania e in Italia, si trovano tra i ragazzi dai sedici ai diciott'anni ? Wagner parve difficile. ai nostri padri : noi moderni. non conosciamo pezzi di disegno più chiaro che per esempio la Morte d'IsoHa «:i certe parti dei Maestri Cantori. La musica è fra le meno intellettive delle arti; ed eseguiscono Beethoven perfettamente, cioè con sentimento e comprensione, persone che per cultura stanno molto sotto a,i ragazzi dei nostri licei. Mi costringerete a giurare che anche i maggiori maestri, anche i compositori medesimi eccellano sem– pre per larghezza e altezza di cultura fuori della loro musica? Ogni persona onesta aborre dallo spergiuro. Ma l'amore e l'intelligenza per la musica, se non si acquistano a poco prezzo nei primi anni della pu– bertà, bisogna poi conquistarseli faticosamente più tardi, com'io so per triste esperienza propria. La scuola avrebbe secondo me lo stretto dovere d'interessarsi per– ché i ragazzi delle ciassi superiori andassero non solo ai concerti, IQ.a all'opera, dovrebbe mediante accordi con l'impresa fornir loro biglietti a ribasso, come si usa in Germania. Non si dica che almeno per il tea– tro quest'attività è superflua, che occorrono piuttosto freni che sproni. Io conosco ragazzi di diciott'anni, già universitari, che non hanno mai sentito nè il Barbiere né la No,rma, qui a Firenze dove pure queste due opere, bene o male, si rappresentano ogni anno. Chi nega ai :raga,zzi la musica, concerti ma anche opera, toglie a essi il mezzo meno riflesso per sentire lo spirito d'intere società, nazioni, ere: la musica ci tra– sporta d'un tratto nel centro di ogni mondo spirituale, mentre le altre arti procedono dalla periferia. • " Io ho parlato ·fin qui quasi soltanto di musica. Noi in Italia non abbiamo purtroppo, come i Francesi e i Tedeschi, un teatro dramma– tico nazionale insieme classico e ancor vivo sui palcoscenici : Goldoni si rappresenta di rado, ancor più di rado Alfieri, Manzoni mai. Ma Ibsen e ,Shaw e Pirandello, interpretati da artisti degni, possono dire sullo BibliotecaGino Bianco
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