Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
90 G. Pasquali lo storico Làmprecht e per essa hanno conservato gratitudine. Le ri– forme che qui io deli~eo, erano colà già attuate; colà già allora, prima del '70 al tempo della Prussia dei governi di gabinetto e del primo Bismar~k l'educazione era concepita quale conquista progressiva della libertà attraverso la formazione del senso della responsabilità. La ri-. forma Gentile, che concede lil;>ertà accademica, non vuole giovani che 7 non sappiano che uso iarne e chiedano di essere comandati, o che im:ece se ne g1ovino per lavorare il meno che possono. Il pernio di questo pro– blema è nella scuola media. Il. -- MANDAREl I RAGAZZI AL TEATRO. S'intende soltanto i ragazzi grandi : la vita di quelli piccini deve avere, come si è detto di sopra, un ritmo inalterabile e magari mo– notono; anzi, se si vuole salvare loro per l'avvenire i nervi, che per la turbinosità della vita presente, almeno in città grandi, sono già in pericolo a quell'età, se si vuole insieme ispirar loro il rispetto per la regola e il senso della sua ineccezionabilità, è necessario che essi siano spediti a letto alle nove anche la sera di Natale e l'ultimo dell'anno. Ma i ragazzi grandi sono un'altra cosa: potere far tardi la sera è uno dei privilegi più agognati della pubertà. E, se i licealisti devono qual– che volta andare a letto dopo mezzanotte, ci vadano non per cinema– tografi né per caffè e tanto meno per danoings, ma per l'opera e il teatro di prosa, · La nostra educazione è insomma ancora quella della Controriforma. E da qualche tempo si moltiplicano gl'indizi che quel non molto che in essa era di franco e sano e sincero, minaccia di andar perduto. Un amico, il Valgimigli, ha bollato ieri un'edizione scolastica. di Omero tradotto nella quale alle capre erano tagliate via le mammelle gonfie (e la ferita era rabberciata male) e si proibiva ài padri di coricarsi ac– canto alle spose, come se un bambino normale non vedesse ogni sera. senz'ombra di malizia il babbo andare a letto con la mamma e come se le mammelle degli animali potessero suscitare in un'età, grazie al cielo, per lo più non ancora corrotta, pensieri di cui doversi vergognare. Un professore di liceo mi mandava mesi sono, con una dedica affettuosa, un suo commento a Orazio lirico, nella cui prefazione confessa di avere soppresso venti componimenti e mozzato parecchi altri : eppure, se non gli Epodi, le Odi sono un libro casto. ,Io ho risposto a quel brav'uomo che io sono, almeno quanto ;:i,imaschi, per la « Nackterziehung » per l'educazione al nudo. Ho avuto certamente torto di essere scortes~ con un uomo che mi mostrava stima e affetto e insieme all'autore del miglior co1:°-mentodi Orazio che corra per le scuole d'Italia, e gliene chiedo qui perdono; ma ero sincero : il pensiero che anche ragazzi tornino ora a f3:r_la ?in~stica (gymn6s in greco vuol dire nudo) completamente vestiti, m1 urta, perché mi pare un'offesa all'igiene e alla pulizia, ma sopr3:ttutto alla franchezza, che sono tutte virtù degne di sommo amore. Omnia munda mundis : il più pio dei miei maestri, Giulio Salvadori leggeva e spiegava in prima liceale i versi danteschi su Taide, e a nes~ BibliotecaGino Bianco
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