Pègaso - anno II - n. 7 - luglio 1930
Lettera a « Oeccarius » sul Belli Er dà ccontro a pprelati e ccardinali, El l'usci a ppiede e er risegà le spese 1 Guarda ia sui' cucina e er rifettorio : So' proprio un pianto. Ah cqueli bbravi sciali, Quele belle magnate de Grigorio ! 85 Può l'ironia e.ssere più trasparente ? Ohi non scorge sotto quel velo il fedele cattolico che tira un respiro e spera nella nuova vita della chiesa e applaude felice ? Per lo stesso papa Gregorio, tanto detestato e motteg– giato, scrive, il giorno-che quello se ne va, due righe che spiegano l'animo del poeta satirico (intendo, non del Belli soltanto) più di cento trattati di critica e di psicologia: « A papa Gregorio je volevo bbene, perché me dava er gusto de potenne di' male». Ma proprio scrivendo a lei, caro Oeccarelli, devo far la difesa del Belli? Chi meglio di lei, e di Luigi de Gregori, d'Ettore Veo, d'Antonio Mufioz, di Felice Ton.etti che con lei si sono animosamente dedicati a rinverdirne ]a fama e la conoscenza, sa quanto apparente sia stata l'og– gettività di lui nel raffigurare il popolo di Roma, anche se egli stesso se ne lodi, e quanto invece della sua schiva gentilezza, della sua profonda malinconia, · Er zol d'istate, la neve d'inverno .... El pper urtimo, Iddio ce bbenedica, Viè la morte; e flìnisce co' l'inferno, della sua incrollabile onestà, della sua commossa carità, El nnoi che grazziaddio oggi mmagnamo, Magneremo domani 1 Eccolo er nodo. Tutti l'ommini so' flìjji d'Adamo, egli apertamente confessi nei suoi sonetti, i più belli dei quali fanno ri– dere soltanto coloro che a ridere son più lesti che a pensare ? L'importante,. d'accordo, è agire. E io, se potessi fare una critica al vostro zelo esemplare, direi che l'edizione monumentale da voi pensata « illustrata con quadri, ritratti e disegni del tempo e reintegrata oltre che da numerosissime notizie storiche, biografiche e bibliografiche, da più di cento sonetti tuttora inediti», doveva essere la conclusione del– l'opera vostra e non il principio. Se oggi il Governatore dichiara di non poter più col suo contributo aiutarla, il male per me hon è grande: l'edizione monumentale che uscendo dalle vostre mani sarà ottima (seb– bene io non creda che le figure del muscoloso e classicheggiante Pinelli sieno il commento più fedele ai Sonetti), è differita, non abbandonata. L'importante adesso è pubblicare tutte le lettere del Belli, con. le note convenienti e le migliori pagine dei suoi diari di viaggio a Napoli e a Milano; scrivere e pubblicare una, vita del Belli che ci rappresenti lui e la Roma dei tempi suoi i:n modo vivo, cordiale, rapido e leggibile; ri– pubblicare tutti i Sonetti, compresi i cento inediti, con una grafia me– glio rispondente alla nostra pronuncia d'oggi, e senza stare a rinchiu– dere nel limbo d'un volume separato quelli più scurrili e dannati, e con BibliotecaGino Bianco
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