Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

704 111.Labroca addkittura commesse a,i musicisti dli tutte le tendeinie, dalle più oonservatrid allle più ,rivoluzionarie, musfohe nno:ve, opere nuove'. creazioni nuove, da ,giettare ilil pasto ,alla i1I1saziabile curiosità dei mrnoni di asooltato:ri sparsi per tutto il paese. I più disparati esperimenti trovruno qui un cHma ddeaJe. Basta un rapido viaggio per le città delJla Germrunia a reinder,sene oonto. Poco, al oont,rario, insegnerebbe un vfaggio musicale fatto in Fram.- ' eia o in !itali-a. · L'ins•egnamernto llilusicale aJla tedesca domina, runc6ra og1gi in quatsi ,tutto H mondo. Anohe in Italia, dove esiste grazie a Dio un così riooo e così caratteristico patrimonio, l'insegmalDlento diella composizione viene impartito sulla falsariga delila sonata tedesca, senza che vengalllJodegnate di aJttenzione le forme tipicwmente 1I101stre del concerto grosso o della som,,ta monotematica di Scarlatti. IIIl Germrunia, alla bl:Lsedi-tutte le avve1I1ture;di rtutti i tentativi, sita sen:qwe una conoscenza profornda dei clas.sici e dei l'omantici, tedes1C1hi sopratutto, ma anche italim.ni . Bach viene studiato sul serio non so~t•antonelle fughe del Clavicembalo ben temperato) ma ancihe IIlelle più gmnd.!i composizioni sacl'e, 1e -Cantate) i Corali e le Suites; lVfoza;rt è f,amdliare in tutta, 11asua vasta opera; Haydlil, Beethoven, Schubert, Schumainn, Wagner e Brahms costituiscono il fondamento di quals.iasi studio per chi voglia affr,01I1ta.re la colll[)osizdoue, studio che è COi111p,letato OO!Ila, ,conoscenza dei classici italialili, sop~a– tutto dei polifolilisti e degli operisti da Pergolesi a V,erdi. Ciò pe,r i classici. Ma acranto allo studio. dei cilassici vi sono oonservatorii, oome ad esempio quello dii Franc,oforte, che hrunno istituito un oorso d'insegnamento del jazz inteso !Ilei suoi più vasti limiti. È difficile sfuggii.re dalle maglie d!eUa tradizione nazio1I1iale dopo UIIlacosì fatta preparazione; e ce lo dimostrano pI'op:rio quell1eopere e quegli autod che ipiù degli aJtri mirano a scuotere i nervi, a, meravigliare ool « 1I1uovo )) a tutti i oosti. Le temdenz.edella musfoa tedesca cq1I1temporameapa:rto1I10 da,i due grandi periodi della storia della musica : dal peri,odo classioo le U:ne, da quel[o rormruntioole altre. Queste ultime, vantano 'maggiore anzia– illità; si vennero lentamente formando all'ombra del ,teatro di Wa– giner e del poem:a sirnfonioo di St:ria ;u.ss , e apparivano già ben definite IIlelprimo deoennio del secolo nostro. A voileTleguardare nena loro origine più profonda esse sono tutte generate dalla esaspeT·azio!Ile delll' << armonia cl'omatioa )) : dopo il << cromaJtismo -))del Tristano) cui l'opera di Strauss aggiunse quel tamto che bastasse per far giuillgere la ca1da.ia alla più alta piressione, altro non potevamo asp,att·a:rci che 1o soo.ppio della caldaia stessa. E lo soopipio avveil.ill:e, :precipitando la fogica C;01I1catenazio1I1e degli aooordi nell'anarchia, della << a.tolila– lità )). Quel continuo muoversi delll'a~monia, attraverso tutte le tJOIIla– lità, queHa instabilità 001I1tinuaper cui finiyi rper perd,ere il seir:uso del BibliotecaGino Bianco

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