Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

Fondiamo una rivista 697 &rgio taceva, sopraffatto da quel torrente di pal'ole, mentre Claudio ,sembrava. smam iare sotto la cupola d'aria e d'oro che la fruntasia del oomp, ag.no gli aveva in1aJ·oota sul capo, e si vedev8Jllo, dietl'o le [enti, gli oochi del giov•ane ragioniere svolare come farfaJle, abituaite aid U1I1 cielo molto più modesto e disorientato d'a quell'im– provviso soolllfi.nar d'orizzonti. Ma Donatello incalzava, costretto ora da u!Ila figura di ragazzo che era apparsa 111ella sala del caffè e si teneva in disparte con g1li oochi :fiisiso,p;r,adi noi, i111 un atteggiamento di timidità, con il quia,le co111trastavamo l'impetuosa baldanza del volto fanciullesco, acceso di due oochi guizzanti sotto l'ampollosa capigliatura nera, e tutta [a vigoria della persona. - E abbiamo una prosa critica sul teatro drammatico più re– cente, dovuta adi U1I1 nuovo compagno nostro, cui avevo promesso di far 0onoscere Sergio Corazzini, appena tu fossi ritornato a Roma. E00olo. E all'altro, che s'era avvicilllato, ma tenendo il cappello in mano, con l'atteggiamento dello scolaro dav8Jllti al maestro: - Vieni, A!Iltonello.... Poi, sottovoce a Sergio : - Anto!Ilio Caprino veramente, a casa sua; ma si :firma « An - tonelllo >>quando scrive. È u111 sardo, entusiasta della tua poesia. Sa L'amaro èalioe -a memoria .... La timidità del 111eofita0ommosse Sergio, che gli tese la mano e lo invitò subito a sedersi accanto a lui : - Siediti qui, Allltonello. Sei à:mico di tutti lor-o : amico mio, dlunque. Il nuovo venuto si sedette; ma lì per lì !IlOnseppe dire U111a pa– rola a Sergiio. Lo guardava ilil silenzio, e volgeva g1liocchi altrove, perché l'altro non vi leggesse la oommoziOIIletroppo profonda, pro– dotta da queil «tu)) inaspettato. E Donatello poté :finalmente con– chiudere: - Ma noo t'ho detto ancora il nome della rivista. Usciamo a Roma; la chiameremo Cronache latine. E nO!Ilt'ho detto che ab– biamo già una redazione: 11acasa di Pausto. Ci ospita lui. Solo allora Sergio osò U1I1'obiezione : -. E i d'a(Ilari per tutto questo ? E Donatello, subito : - Per il primo numero ci sono. Li abbiamo procurati alla me– glio noi stessi : ciascu!Ilo, la sua parte. Molto « alla meglio>>: io, poiché a casa mi tengOIIlo a ste0ehetto, con la solita cambiaJletta; Alfredo, sottraendo alla biblioteca paterna le opBre complete del padre Tosti e vendendole .... Che cosa non si farebbe per la poesia ? Quando il primo numero sarà uscito, gli abbonamenti e la vendita serviranno per am.dare avanti. bHotecaG·no Bianco

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