Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

692 ' A. Consiglio - Edoardo Scarfoglio scrittore Quesit-a, llli'aniera critica a0quistava effiC'81Ciia, umana ill1una ,si!llgo– larissiima prosa. Una, prosa carducdama non tratta dai libri del maie– stro, ma dalle medesime fonti filolo1giche; non compatta, oontenuita, eguale, oos,tamte nella ,su,a, rudezza e !llella sua limpidezza esemplare, come la pll'osa del Poeta, ma più largwmente e variamente SIIlO:data, fatta di grossi musooli e grassa, lenta, sinuosa, ·sensuale nellla ru– dezza. E incede quasi ingenua, quamdo cava fuori gli argomenti filo– logici, e sembra procedere ool medesimo stile, quando, fu:nprovvisa, sooppia l'inv,eittiva. L'ironia scarfogliesc 1 a, illl un medesimo p3!sso, tenta l'umorismo e oonquista la satira; 1non è il oolpo rude, ,secoo, spesso definitivo d:el Carducci, ma è UillapetuJlam.za ,spietata, run fio– rir di colpri.sempre nuo-vi, che no!ll lasciano respirare e gillillgono a svuotare la, vittima fin nell'intimo. In questo lo Sc:arf.oglio ricorda la, c-rudeltà dilettantesca dei polemiS!ti classici, dell' Aretino, deJl Doni, del Bemi, del Cairo. La sua terribile prosa è irta di sofismi 001medi ,pu,nte supplementari. La vedi,amo illl efficienza piooa non trunto contro il Torelli Viollier o il Portis o il Renier, ma contro il Cavallottri. : eoco tutto lo spirito barbarico del giovane romantioo rea– gire cont,ro-l'equivoco legittimato dal silenzio compiacente del Orur· <lucci. Compito allora. non lieve. Dopo, sopraggiunta 1I'amarer;za, si àlllllidò !llella rupe mupoletama, all'ombra della villa cara agli amod regali della Duchessa di Flo· ridia. Nella solitudline di quel1Iatorre scrisse eh-e non era nato per quella vita, ma per rompere i ghiacci della- banchisa polare, e che p()Jtevares:piirare solo aid una oerta altezza sul livcelJlo della mediocrità IIlaipoleta.na. Eppure quel popolo gli voleva bene. Soprattutto lo ammirava, come oggi ancora nel rioordo lo ammira. Senza iper questo perdere d'umamità, il popollo niapoletaino è doibato di UIIl certo estetismo naturale ,per cui ama la bellezza esterioil'e deJl· l'azione e le a.ffel'lffiaziollli spettacolo<!3e dell'individuo. ALBERTO" CONSIGLIO. BibliotecaGino.Bianco

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