Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

L'abate Galia.ni e il marchese Oaracciolo 661 meroio e dello stabilimento degli europei nelle due Indie, in sei volumi in ottavo. In questo libro vi sono bellissime cose, ricerche rarissime, anecdoti curiosi e molti tratti di grande eloquenza, essendo un plaidoyer dell'umanità. L'autore è molto contrario alla religione cristiana ed al dispotismo ; ma non entra mai a combattere di piede fermo : solamente, ohemin faisant, di quando in quando, secondo le occasioni, gli dà un calcio nel c.... e passa innanzi. Si dice costantemente che l'autore sia l'abbate Raynal 1 ). Voi lo conoscete: un grandissimo seccatore, noioso, disputante, tranohant ed insolente. 'lùttavia il libro deve essere molto in pregio per gli Qttimi materiali, per l'abbondanza delle idee, delle notizie, delle verità e dei pensieri scelti e sublimi, quantunque poi tutta questa roba non è troppo bene accozzata assieme. Noi qui abbiamo avuto guai coi vescovi per un editto, prima otte- . nuto dai medesimi e poi ora rivocato, su l'assunto dell'exequatur, in cui mi trovo ancor io implicato, avendo perorato al ministro con le dottrine di Pietro Gian.none e Van Espen; e ho trovato esser qui un linguaggio ignoto. Non ostante, mi ha fatto onore, e mi credono aver cooperato ad ottener questa vittoria contro le olergé.... Un'altra lettera del 10 aprile, relativa adl affari diplomatici : poi (a giudicaN1e dai documenti superstiti) un lungo silenzio, du– rato fino al decembre 1772 ; tempo illl cui il Oaracciolo ricevé e di– vulgò per tutta Parigi una lettera del Galiani, che il Galiani stesso, nello scrivere alìa ~'Épillla'y (21 novembre 1772), defillliva «Ulll vo– lume», e da,lla quale, come la d'Épinay a sua vollta scriveva a,1 Galiani (26 decembre 1772), .s'aveva la prova provata che egli vo– leva sta;bilirsi definitivamente a Napoli. Nel risporndere alla buo1I1a signora (16 gennaio 1773), l'abate napoletano replicava che la sua lettera al Caracciolo era semplicemente una « lettre d'a,mbitieux >> e che s'aveva to:r,to a interpretarla come u1na formale rilllU1I1zia Parigi 2 ). Ma che ,egli effettivamente aspirasse in patria a lllOIIl si sa quale càrica, per ottenere la quale gli parve giovevole una rac– comandazione del nuovo minist:r,o degli Esteri fraincese duca d' Ai– guillolll al Tanucci, e che di lì a poco riscrivesse al Caracciolo perché parlasse di lui aJl d' Aiguillon, si desume in modo indubbio dalla risposta (12 giugno 1773), nella quale il Caracciolo, premesso che i suoi buoni uffici presso il d' Aiguilloo non avevaino cavato uin ragno dal buco, continua cosi: Quei benedetti Dialoghi 3 ) sopra la libertà dell'esportazione vi hanno fatto un male incredibile in questo paese, perché gli economisti vi hanno 1) Era proprio lui. Del suo celebre libro, di cm non si manca di discorrere nel carteggio Galiani-d'J1Jpinay, la prima edizione fu pubblicata anonima. Non cosi la seconda, del 1780: ragion per cui l'autore (divenuto poi popolarissimo durante la Rivoluzione) dové scappare dalla Francia. 2) Per tutto ciò cfr. GA:CìANI, Oorresponàanoe, e NrnoLINI, La signora d'J!Jpi,- nay, alle date. 3) Il) Dialogues s1ir le commerce <les blés. BibliotecaGino Bianco

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