Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930
L'abate Galiani e il marchese Oaracciolo 659 Ecco il risultato dell'anglomania di questi signori togati! Hanno fatto tanti bei discorsi, dette tante belle cose, formati tanti belli calcoli; ma hanno dimenticato di calcolare che Luigi XV avea al suo cenno trecen– tomila uomini, e che la grazia del sovrano in questo paese è veramente da paragonarsi alla grazia di Dio, la quale quando manca all'uomo, subito cade in peccato mortale e corre pericolo di esser precipitato nel– l'inferno. Fuori della corte, in Francia non è da sperarsi salute, sic– come fuori dell'arca nel diluvio universale .... 1 ). E il 10 gennafo 1772, da Parigi, in risposta a una lettera ·del Galiruni del 14 d!ecembre 1771 : .... Mi chiamate notizie de' vostri amici. Posso assicurarvi che so– vente siete nominato nelle solite assemblee (Holbach, madama de Geof– frin, mademoiselle Lespinasse, ecc.), le quali io frequento; e si ricordano ancora i vostri detti. Helvétius mori 2 ) con gran cordoglio de' suoi amici e di tutta la comunanza de' buoni. Mori con quella filosofica costanza e persuasione da voi ben conosciuta. La sua moglie 3 ) non volle consen– tire per niun modo alle istanze di molti amici che gli si avvicinasse alcun prete, dicendo che lo aveva promesso a suo marito. L'affare è passato benissimo. Subito che spirò l'infermo, mandarono a chiamare in fretta il paroco, il quale venne e [constatò] l'inaspettata morte. Tut– tavia [gli si disse che] 4 ) l'infermo, essendo morto per l'improvviso ac– cidente senza testamento, avea fatta nota la sua intenzione di dare ottocento franchi ai poveri della parrocchia, da consegnarsi il danaro al paroco, e che il convoi sarebbe decente. Così si dètte l'offa· a Cer– bero 5 ). Il detto paroco, contento, rassicurò tutta la compagnia, fuori di madama Helvétius, che non lo volle vedere, con parole pie, esortandoli a confidare nella misericordia di Dio. Il passo è stato grave, perché Helvétius era persona «notata», e si i,arebbero volute delle ritratta– zioni, come accadde a Montesquieu. Ha lasciato centomila d'ranchi di rendita., da dividersi alle due figlie 6 ), le· quali avranno cadauna un milione e mezzo di dote. Madama, che generosamente neanche il notaro ha voluto far venire, malgrado le richieste dello stesso marito, per ti– more· di non disturbarlo, resta male. Averà vèntimila franchi. È rimasto nelle sue mani la seconda parte dell'opera L'Esprit, che si farà forse stampare in Olanda. Rimane ancora d'Helvétius un picciolo poema sul 1) .A.ssolUJtistaquanto il Caracciolo, ma più acuto di lui, il Galiani previde che quella della Corona contro i Parlamenti era peggiore d'una vittoria di Pirro (Oor– respondance, passim). 2) 1I1 16 decembre 1771. 3) Anna, contessa di Ligneville (1719-1801), tanto ammirata anche dal Fran– klin. Sulla sua bontà, pari alla bellezza, molti aneddoti in Nrcoum, La signora d'JJJpinay e l'abate Galiani (Bari, Laterza, 1929), pp. 279-81. 4) La carta ha uno strappo. 5) Lo stesso stratagemma s'usò alla morte del Diderot'. Cfr. GRIMM, Oor– •·espondance littéraire, edii. TouRNEUX, XIV, p. 17 sgg. 6) Sulle quali, efr. NrcoLINI, La signora d'J!Jpinay, passim. BibliotecaGinoBianco
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