Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

658 F. N ioolini, I / / / specie di legno pesante, che non ri~ane ~ galla n_ell'acqu~. Sono rim~st~ incantati del ferro, e chiamano gh altri metalli, veduti nelle mam di questi europei, « ferro giallo » e « ferro bia:q.co > >. Le donne per un chiodo concedevano i loro favori, perché stim ano i ch iodi sopra tutte le galan– terie : però negli ultimi giorni non erano con~nte e già volevano due chiodi per volta. Quelle terre sono abbondantissime di viveri, di modo che non vi sono poveri. Tutti trovàno a mangiare, e permutano le cose secondo il bisogno. Del resto, sono prive a segno d'ogni specie di merci, fuori di poche perle cattive, che non forniscono cosa alcuna al com-. mercio. Per la qual cosa questi signori sono rimasti con un piede di naso. Qualc;he giorno dopo, il Caraccjolo, lasciata Lo1I1dra (21 ago– sto 1771), non senza portare colll sé otto maignifici cavalli, pcreindeva possesso del sontuos_o alloggio che s'era fatto apparecchiare a Pa– rigi 1I1el p,aJazzo di Brog1Uo; e, affasci1I1ato,sbalordito, travolto dalla vita parigina,_ d1menticava quasi ,del tutto il Galiani, al quale sol– tamto dopo vive illlsistenze e amichevoli Ìlllg·iurie (« monstre d'illl– gratitude et de cruauté >> e simili), trasmessegli dlall'aimico per mèzzo della si·glll:orad'Epinay 1 ) si risolveva finaJlmente a rispolll– dere ,c,osi (Font:aÌIIlebleau, 12 novembre 1771) : -Subito che mi è capitata· la vostra lettera in mezzo al tumulto di balli, cacce, spettacoli, cene, ecc., ho preso la penna, stando in pena che voi aveste potuto dubitare e recarvi nell'animo il minimo sospetto sopra l'amicizia nostra antica. Caro amico, voi certamente non mi avete fatto dispiacere alcuno, né lo potete fare, perché conosco il vostro bel cuore ed il vostro buon costume. Del resto, io, per massima, non peso mai i miei amici con la bilancia dell'orafo, ma con la stader:a del mu– gnaio. , '!!'I Qui una lunga pagina per ispiegare la ragiollle del silenzio; illldli: Godo molto intendere la buona condotta e ottima riuscita di Mar– sico 2 )~ Vedranno ora codesti ipocriti a gran perucca che il toppé ed i tacchi rossi pensano meglio che loro, perché hanno meno pregiudizi e migliori lumi; e, se resta tuttavia [qualche cosa] a riformare nella gio– ventù, è appunto la sciocca riverenza di molte massime avite ridicole . . ' e superstiziose. L'affare dei Parlamenti 3 ) si riguarda come cosa -finita e recata ad effetto. Di già i vecchi parlamentari ·a Parigi, a riserva di due hanno fatto la liquidazione della_ valuta delle loro cariche. Il figlio del can– celliere 4 ), presidente quòndam, è -stato fatto colonnello di cavalleria• il figlio del presidente Pellettier, capitano. Insomma i morti sono mo;ti. 1 ) Oorrespond(JJYl,Ce, ediz. PEREY-MAUGRAB, I, ,pp. 461, 465, 474, 485. 2 ) Il Pignatelli principe di Marsiconuovo, nominato allora a Napoli, « reg– gente della Vicaria ll, ossia, tra l'altro, prefetto di polizia della città. 3 ) La lotta fra Luigi XV e i parlamenti e il cosi detto colpo di Stato Maupe0u. 4 ) Il figlio del Maupeou, BibliotecaGino Bianco

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