Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930

I 656 F. Nioolini quando non si può al!rimenti. F:d _i°;séguito ,dell'articolo « Loyola ». vi rendo grazie infinite d1 quanto m1 d1v1sate sull assunto della Compagma. Voi dite molto bene : non ·bisogna compr3irla a quel prezzo che Roma la vorrebbe vendere 1 ). Tuttavia vorrei l'abolizione dei neri cavalieri er– ranti di Guipuzcoa, perché temo les revenants. Una morte, un'infermità, una ·debole vecchiaia, un voto per far figliuoli sono tutte cose. d~ far tremare 2 ). Basta : io mi consolo col pensiero che difficilmente possa succedere la reintegrazione fatale a tempi miei. Ohi v~rrà appresso vedrà la soluzione del problema,· se il ceppo resta esistente in Roma. Sapete voi che si dubita della costanza di Oarvalho 3 ), e dicono alcune buone lettere di esser divenuto romano? Nei governi monarchici si può veder da un momento all'altro terribili mutazioni di scene. Almeno si dovrebbe prendere la precauzione, non solo dell'assoluta alienazione dei loro beni, ma questi è d'uopo ancora separarli e sminuzzarli ed infrangerli in minutissimi pezzi e toglierne ogni memoria al mondo .... 4 ). Io non posso ancora assicurarvi del giorno della mia partenza 5 ). Resto qui in attenzione degli ordini di costà.... Io non penso per ora riveder la patria. Però bisogna da qui a qualche tempo che domandi permesso per pochi mesi a motivo de' miei nipoti 6 ). Voglio procurare 'medesimi una buona educazione; e forse, per toglierli ed allontanarli assolutamente dal lazzarismo e da cotesta massa di corruzione, li voglio allevare in collegio a Parigi sotto gli occhi miei.. .. Del resto, a dirvela schietta, dopo così lunga assenza, i miei antichi amici alcuni sono morti e gli altri mi hanno dimenticato, ed io gli pago dell'istessa moneta, perch~ ho ancora di tutti loro profonda oblivione.... · Che fate voi, amicQ caro? Avete perduto di vista Parigi? Non lo credo. ,Sareste troppo ingrato. Non aspettate di divenir cieco 7 ); ma, per cautela a non divenirlo, fate questo viaggio a riveder gli amici. Voi trovarete la casa aperta, e, quando l'avrò. presa, penserò subito ad un 1 ), Il nuovo papa, Clemente XIV, procurava di negomare o, quanto meno, di procrastinare la soppressione dei gesuiti, chiesta insistentemente dalle quattro corti borboniche e concessa, come tutti sanno, nel 1773, 2 ) Tener presente che la morte di Luigi XV di Francia si cominciava à ve– dere non lontanissima, che Carlo III di Spagna s'avviava ormai alla vecchiaia, e che il giovanissimo Ferdinando IV di Napoli, quantunque ammogliato da tre anni, _ non ancora aveva avuto figliuoli. • 3 ) Il primo ministro del Portogallo, che pel primo aveva cacciato i ges~iti. 4 ) Cosa che non s'era fatta, o fatta soltanto parzialmente, a Napoli, ove pa- · recchi beni gesuitici, _incamerati dalla Corona, costituivano il .cosi detto « Fondo di separazione» (con annesso teatro, chiam~to -appunto del <i Fondo» e, oggi, « Mercadante »); del quale Fondo proprio il ·Galiani, più tardi, fu tra gli ammi– nistratori. 5 ) Per Parigi. 6 ) Codesti nipoti del Oaracciolo, che, a quanto pare,. egli fini col lasciare a Napoli, erano figli del suo defunto fratello primogenito duca di San Teodoro. Ma ben altro affetto egli mostrò poi pei figliuoli di sua sorella Giovanna, e sopra tutto pel secondogenito Marzio Mastrilli, marchese poi duca del. Gallo (1753-1833), anch'egli, come lo zio, diplomatico. Ofr. le Memorie del duca del Gazzo pubblicate -dal MARESOA nell'Archivio storico per le province napoletane, XIII (1888). • 7 ) [l Galiani era molto sofferente di occhi. · BibliotecaGino Bianco

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