Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930
L'abate Galiani e il marchese Oaracciolo (553 incontro alla servitù 1 ). Un re bel esprit, écrivain, philosophe et héros 2 ) è una specie di monstro tale che devesi .evitare dal savio e starne lon– tano. :Sono troppe belle qualità unite insieme ! Se il Oaliani rispose, comunicò certamente al Oaracciolo che non aveva alcurna :iintenz.ione di « riprovililcializzarsi >> a Napoli ; ragioo per cui, spirato il congedo, sarebbe senz'altro ripartito per Parigi. Senonché proprio nel momento che si disponevia alla partenza (principi del 1766), fu pregato dal Trunucci dli soprassedere, rice– vendo altiresi, perché l'attesa gli sembrasse meno dura, la promo– zione, da semplice ufficiale della segreteria degli Esteri colil ililca– rico di segretario d'ambasciata, a consigliere del Supremo Tribu– lilale di Commercio, parimente incaricato della segreteria dell'am– basciata napoletana a Parigi. La cagione di oodlesta remora è addì, tata genericaimente dai biografi 3 ) 1I1ellia partecipaziolile del Galiani alla preparazione d'urn t.rattato « oon una potoom stmniera )). Ma, attraverso un'interessante e inedita « colllsulta >> scritta più tardi da lui medesimo 4 ), si può aggiungere qui che pr,op'I'io in quei giorni Carlo III di Spagna, che anche da Madrid continuava ia essere un po' il re di Napoli, oodendJo filllalmente all'antico desiderio del Ta– nuoci, aveva ooncesso che le Sicilie, anziché accedere, come avreb– bero dovuto, al Patto di famiglia del 1761 tra Fr3JIIlciae Spagna, usassero un sempllice atto di dleferenza verso la .p.rima, mostrallldosi disposte a stip,ulare COIIl essa un trattato di commercio. Per prepa– rarne il disegno, che, se le cose si fossero fatte sul serio, il Gali3Jllli avrebbe dovutò portare a Parigi, fu istituita (7 maggio 1766) a Napoli Ullla particolare Gium.ta, composta dal presidlente e dal se– gretario dell'anzidetto Tribunale di Commercio, dal Galiarii, dal lllegoziante Giovanni Lembo (ch'era altresì «eletto del popolo))) e, come si dioeva allora, dal « cattedratico di commercio>> nell'Uni– ver,sità, ch'era, IIlientemooo, Antolllio Genovese. Mia, poiché il miso– gallo Tanucci voleva menare soltanto il can per l'aia, codesta Giunta nolll si radunò nemmeno U[la volta: anzi 1I1ell'ottobre 1766 i] Galiàni ebbe 13illchefacoltà di tornare a Parigi, ove giunse nel novembre, sooza portare altro nella valigia che semplici istru- 1) ID, infatti, il d'.Alembert preferì restarsene a Parigi. 2) Federico M. 3) Ofr. L. DIODATI, Vita di Ferdinando Galiani (Napoli, 1788), p, 47, copiata, al solito, da tutti i biografi posteriori. 4) Breve racconto di quei che è a mia notizia rispetto ai trattato di naviga– zione e commercio coUa Francia, presso la Società napoletana di storia patria, cod. segn. XXX, D. 3, ff. 74-81; e cfr. altresi, ne1 cod. XXX, .A. 10, ff. 158-251, l'altro scritto galianeo, parimente inedito, intitolato Considerazioni sui trattato di com– mercio e di navigazione tra iZ re di Francia e il re deUe D1ie S-iciZie. Tener pre– senti inoltre le citate Lettere del TANUCCI, passim, specialmente II, p. 1 sgg. in nota. Biblì'otecaGino Bianco
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