Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930
764 lVI. PRAZ, Dnromantic Spain ecc. toresca. Ma il pittoresco ammesso dal Praz è quello della nota rubrìca Gosas de E spana; e che del resto rientra sot~o una più gen~ral~ cate– goria che il Praz stesso indica con l'osservazione, non s~ di chi, con-• fiteor per la terza volta : « partout où il y a cles !iommes, il y a _dessot– tises et les mémes sottises ». E se è Spagna pittoresca la scritta che l'aut~re ha letto nell'interno di un vespasiano sotterraneo di Siviglia, « Prohibida la permanencia en el local despuès de efectitado al ser– vicio )l, è pur pittoresca l' Anhalterbahnhof di Berlino, nel c~i ~nalo~o .camerone, grande come una cattedrale, si legge a lettere cubitali : « diP. Ben·iitzung dieses Abortes ist den Nichtreisenden strengst untersagt, ' l'uso di questo locale è severamente vietato ai non viaggiatori·)). (Il Praz, che conosce i suoi Inglesi, non cita questo esempio di romantico nell'edizione inglese). Ma poi si passa al capitolo Spagna monotona; e da qui fino alla fine del libro l'autore conduce bella guerra contro il Gauthier che sco– prì per primo il romantico e il pittoresco spagnolo ; contro De Amicis che lo plagiò a segno di tradurlo letteralmente in più luoghi, al punto di riesprimere davanti a questo o a quel quadro gli stessi sentimenti e le medesime emozioni del Gauthier (solo che una volta il De Amicis lesse male, e s'entusiasmò. nello ~tesso modo del Gauthier e descrisse con le sue stesse parole un quadro tutto diverso); contro Thomas Cook e figlio ; .contro Barrès. Nel capitolo Spagna monotona, protagonisti sono gli occhiali di tartaruga, e · gli occhi azzurri che vi stan dietro spalancati, d'una Broadway girl, anzi d'una Broadway blande; e poiché nel testo italiano tutti i pensieri della blonde sono in inglese, anzi in americano, di– vertentis,simo esso è solo per chi sa quell'idioma, e richiede dal lettore italiano più acume che non dal lettore inglese. Ma piacevolmente espressa è la delusione della blande (e dell'autore che le sta dietro, a spalla; ma a lui piacciono più le inglesi fini !;)non più giovanissime, come la cara Miss Ann del capitolo Il miracolo di Segovia), e lo sdegno ' finale della blande per le feste pasquali di Siviglia, e per il più noioso, il più aburrido spettacolo del mondo, che è la corrida. Ahimè, sì, tutte le corride sono noiose; ma si crede sempre che potrebbero non esserlo, solo eh!;)quel torq terrificante s'incontrasse col torero quando questi è. in forma, e quei cavalli provocasser bene, e . quel picador non sbagliasse la puntata; e allora si va ad ogni spet– tacolo con la spavalda attesa che questo sarà bello, come lo prevedono i vecchi praticoni e come lo garantiscono i nomi degli espadas sul pro- --..gramma; e poi dopo i primi mome.nti tutto Iidiventa grigio, uguale, umile, esasperante. E si va a casa senza lasciar finire il sesto toro e si giura a se stesso che non si torna più a così noioso spettacolo · e' la, prossima volta si corre a comperare un posto di barrera, com~ dire d'orchestra,. Il Praz, giocando anche lui sulle tracce deJ. De Montherlant sulla strana identità di torus (letto) e toro, e tenendo d'occhio il Ram6n Perez de Ayala e l'altro Ram6n, Gomez de la Serna, che vedono nelle corride un quid Divinum, si butta da scienziato ad esaminare il pri– mitivo spettacolo dal punto di vista della mistica, della cerebralità, BibliotecaGino Bianco
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