Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930
A. Bucor, Il pittore volante 759 me ne faccia, con 'quel riccone là, che me li bersaglia con la sua pioggia di cioccolattini ? - E in cosi dire era già lontano, volto ancora a noi il viso sorridente, ma il pensiero ad altra coppia cli_ amici da cate– chizzare, adocchiati al capo opposto della sala. · Tale imagine di Bucci me la ridonava intera il titolo di questo libro, e, cosi ad apertura di pagina, il seguente « per finire»: « A che sèrve un capolavoro di Mancini.? - Pigliate un zolfanello con lo zolfo, di quelli che si accendono a braccio .teso e a testa voltata. Strofinatelo sopra un bitorzoluto Mancini: sparacchierà>>. PIERO NARDI. Souvenirs d,enfance de la comtesse Rasponi (1805-1815), publiés par le comte J. B. SPALLETI'I. ~ Perrin, Paris, 1929. Fr. 25. Luisa, ultima dei quattro figli che Gioacchino Murat ebbe da Caro– lina Bonaparte, sposò il ravennate conte Giulio Rasponi e visse fino al 1889 circondata da estimazione unanime p~r le qualità dell'ingegno e per la nobiltà del carattere. Ora un suo pronipote, il conte Giambat– tista Spalletti, ne fa rivivere la bella figura, ripubblicando, dalle carte custodite in famiglia, questi Souvenirs d,enfance: pietoso ufficio del discendente, com'era stato pietoso quello della contessa quando, ac– cedendo alle appassionate richieste delle due nuore, le principesse -Ghika, e poi delle nipotine, scriveva, fra il '62 e il '74, i ricordi della sua fanciullezza. I quali ricordi vanno dal 1805, anno in cui la contessa era nata (e quindi sono rièordi per modo di dire), fino al 1815, l'anno_ della fatale tragedia: un decennio di storia, non grande forse (la grande storia la troviamo subito prima e subito dopo), ma certamente ricchis– sima di splendori estemi e di pungente drammaticità. Ora, non può pretendersi molto dalla memoria di una bambina, per quanto d'intelli– genza svegliata e di natura osservatrice : le cose che la colpiscono sono quelle che riguardano direttamente il suo piccolo mondo d'infantili in– teressi, mentre tutto ciò che n~ esula le rimane ignoto o incomprensi- -bile. Sicché i ricordi della piccola Luisa non avrebbero nessun valore ove non fossero stati, poi, utilizzati dalla donna, nella piena maturità dell'ingegno e ricca di esperienza, e iJ!tegrati, quando non soccorreva la memoria, da notizie tradizionali di famiglia. Né, pure con questo integramento e arrotondamento, le scarne memorie infantili supere– rebbero la importanza di un interessante ma piccolo contributo di cu– riosità alla conoscenza della vita privata de1 Murat nel Palazzo Reale di Napoli, se i ricordi propriamente detti non passassero in seconda linea, cedendo il posto alla appassionata difesa che la figliuola tenta dell'operato del padre dal 1813 al '15 contro le molte e, purtroppo, non 1 tutte infondate accuse. Questa difesa, commossa ma senza fastidioso tono apologetico e panegiristico, con la sua documentazione di lettere in gran parte inedite, costituisce il vero interesse del libro, sia pure in– teresse sentimentale meglio che storico: i ricordi rimanendo, come si è detto, allo stato di modesta curiosità di costume. La scrittrice, la quale, fermando sulla carta i suoi rigordi, li de– stinava esclusivamente alla famiglia e non pensava che un giorno ibliotecaGino Bianco
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