Pègaso - anno II - n. 6 - giugno 1930
742 O. A.ngelini era un po' il risultato di quel tono elegante che il Rinascimento aveva impresso alla vita fra noi · se non sapessimo invece che questo susci– tamento d' Apostoli era il' bel frutto della Grazia che voleva salvar Fede e Chiesa contro i pericoli della Riforma. · Ma, a Roma, propriamente che c'era ve~uto a fare il Oalasanz~?? Poiché il Santo è pur sempre un artista, duerno che seguendo un m– tima voce era venuto a cercarvi la rivelazione di sé. E la rivelazione venne un giorno che, andando il Santo per le vie di Trastevere provò una particolar compassione innanzi all'indecente spettacolo di 'poveri fanciulli bestemmianti ed urlanti. Pensò che tanti altri fanciulli crescevano malamente, così. Come salvare quel tesol'.O di anime ? La passione era comune già ad altri del suo tempo : comune, per esempio, a Filippo Neri, 1 che per questo aveva creato l'Oratorio_; comune al Borromeo, che aveva aperte scuole popolari dove cappellam– maestri insegnavano gratis et amore. Il Oalasanzio la riprende per sé e, nel cuor che gli duole, le dà un volto a suo modo. Da quel giorno quest'è la sua preoccupazione più vera: diremo il proprio della -sua persona, che gli dà l'aureola. Apri dunque una scuola in Trastevere per i figli del popolo che risposero subito a centinaia, ~ la chiamò Scuola pia; avendo di mira fin d'allora che il locale fosse arioso e luminoso, con un po' di prato d'attorno per l'allegria degli ospiti nuovi. Tra i primi maestri accorsi in suo aiuto non mancarono ottimi sacerdoti e giovani patrizi; ma su tutti va ricordato un bel vecchio maestro di novantaci)lque anni che, lasciando le scuole pubbliche, si offri collaboratore volontario. Poteva parere una burla! Ma in merito di questa nuova missione egli parve acquistarsi il diritto a una meravi– gliosa longevità, se campò e insegnò i latinucci fino alla bella età di centoventi anni; e, perché gli anni fosser tutti ricolmi, aspettò a morire in tempo di vacanze autunnali. La fama della scuola, e i suoi buoni andamenti, si diffuse anche fuori di Roma; il numero dei giovinetti cresceva sempre di più, e cosi il_ numero dei maestri. Tanto che il Oalasanzio pensò di formare una vera congregazione e poi un ordine religioso : di sacerdoti unicamente dedicati alla scuola, alla redenzione dei poveri figliuoli. Non bisogna tuttavia credere che intorno a lui proprio tutto fosse ros' e fiori. Non gli mancarono anzi dispiaceri gravissimi: accuse venute da gente invidiosa, magari da qualche suo confratello di religione; sic– ché il sant'uomo fu trascinato per tribunali e in prigione. Anni squal– lidi corsero per il Oalasanzio senza ch'egli perciò si perdesse d'animo. Ai pusillanimi che lo biasimavano perché ritenevano l'istruzione degli umili un pericolo e un danno alla società, rispondeva: « il male non proviene dall'istruzione, ma dall'ignoranza che è tenebra, languore e quasi morte dell'anima». Se egli ebbe la gioia di veder fiorire il suo or– dine, fino agli ultimi anni della sua vita sopportò pure ininterrotte per– secuzioni e sconoscimenti. Per rispondere alle esigenze crescenti fondò presto·-altre case fuori di Roma; a Norcia, per esempio, e a Fr~cati e fuori d'Italia, in Ungheria, in Polonia, nella Moravia .... Un giorno volle · andare a visitare la casa di Norcia, ch'era una bella passeggiata; ma. BibliotecaGino Bianco
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