Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930

I • 574 O. Alvaro Ve lo dico io !· Fra poco ci sarà abbondamzia e allegria per tutti. Fra poco i vostri padro111ivi verranno a pregare, fra poco starete allegri. Riderete. Evviva l'allegria ! · . La voce si ta,c,que, qualche finestra che si era aperfa per inten– dere meglio si chiuse forte. Quella voce non Ila rioonosceva 111es– suno, e queil bandlo era qùalcosa di ,sopra,nnaturale e di mai ascol– tato. Qualcuno s'ingegnava di rico111oscerequella voce, ma senza riuscirvi. Qualcuno credette f,orse a un miracolo. XIV. La mattina seguente un bosco di Filippo Mezzatesta prese fuoco. L'alba aveva sgomberata la montagna dlei vapori notturni, ma una bruma bassa rimameva come un velo caduto. Poi si vide un luccicore neil sole, come fa il fuo00 nella luce, o come quello che con gli occhiali da ,presbite alcuni accendevamo 111el tabacco della pipa. Poi un alito ,pesante e arso che si mescolava al calore del .solleone. Il Mezzatesta usci sulla terrazza a guardare. Glli por– tarono Ulllasedia, e si mtse a osservare oome and,ava il fumo greve, spostato appena da qualche alito di vento, come se fosse troppo denso. Poggiava i pugni grossi sul davamzale e gridava a chiunque passasse: - Aiuto, non lo vedlete che brucia lassù? Quello è il bosco mio, il bosco di Zefirii. Perché non oorrete a spegnere ? - La vostra signoria parila 00111 me? - rispondeva qualcuno e segui– tava per la sua strada. - Gente maledetta da Dio, perché nes– suno corre ad aiutare ? Olà, servi, correte a cercar gente. Io pago, pago molto! - Ma nessuno gli dava retta e i servi più che girare come asini ,pel ipaese non potevamo fare. Gli sem:brava che il paese iintero gli volges,se le spaJlle, e avesse piacere a vederlo disperarsi enorme sulla· terrazza dove 1110n appariva mai e a predicare come da un ,pulpito. Una filla di ragazzi e d[ do111ne non perdevamo uno solo dei suoi atti e delle sue parole, ed egli irritato cominciò a tirare in basso cer,ti calcinacci che aveva staccato dal parapetto della terrazza. Guardava i progressi del fuoco, come andava si– curo, e co111 ordine, che pareva .ragionasse. Come si accendeva e come sostava, come si alimentava, come ,superava le barriere dopo essersi raccolto iprima del ,salto, e come gli rispondlevamo subito gli alberi .più lontano prendendo fuoco subitamente, 0ome se si rallegrassero· e .si incendiassero soltanto al pensiero dell'34)pros– simarsi deilla fiailllilla. Alla sera il fuoco. aveva sbarrato tutto il crinale del monte. Ci volevano non meno di cinquamta perso111ea tentare di fermare quell'ira di Dio. Lui protestava che avrebbe pagaw. Ma g1lirispondevano : - Poteva ipagare prima .. - E che BibliotecaGino Bianco

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