Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930

548 O. Ma,rchesi Uomini ciechi e spietati : uomini che non sanno e [lOn credono e 1110n armano. Arnobio ha visto i oomu111i e perpetui mali della so– cietà umana: l'ignoranza e la crudeltà: i due mali che il Cristo è venuto a vincer-e per aprire il cielo agli uomini di buona volontà. Ignoranti e crudeli e pronti sempre a ,piegarsi ad ogni p,aidrone, gli uomini 111-on sarebbero più servi di nessuno se imparassero ad ob– bedire all'unioo signore dli tutte le cose. Era questo il grande grido che si levava suilla terra: « in piedi, o uomini tutti che siete pro– sternati dinanzi ad altri uomini : uno solo il sig1nore, uno solo il padrone: quello che 1110n vediamo coi ·nostri occhi, quello che può tutto su tutti, e davanti a cui sono 111ulla le ignobili nobiltà della terra)). Em questo il grMJ.de ,gr.irlodel cristiainesi.m.o che risuonava e risuonerà finché la forza spirituale della Chiesa cristiaina non sia tutta estenuata ed esaurita [lei cont,à,tt1 e nei contratti oon le po– testà secolari. Il Cristo è oolui che ha svelato il mistero della vita e diella morte e ha liber-ato da colpe, da timori e da errori gli animi di quanti han[lo credllllto nelaa ,sua parola. Il Cristo, - di cui .A1r:nobio afferma al1iaimente la divinità, - « sa.pendo che la illaitura -dei m,c>ir-t,ali è :im– potente a comprendere qualunque verità, ordinò loro di abbaindo– nare le dispute e le ricerche vane della ragione e di non spmgere le infruttuose meditazio[li su ciò che è lontaino dalla umaina oono- ' scenza )). Naufraigare i111 Dio e lasciaire, a. Dio solo la scienza di tutte le cose: questo è l'insegnamento del Maestro divino (II, 60, 61). Ciò. che più ha oolpito ed avvinto la mente eccitata di Arnobio è la virtù prodigiosa del Cristo testimo111iata d,ai molti miracoli manifestamente oompiuti; è la potenza mist erfos,a ·de l Cristo nel vi111cere, solo che voglia, le leggi della natura, compre.sa la massima e la più ferrea di tutte : la morte. Risuscitando gli altri e se stesso dlal sepolcro ha dimostrato, lui solo, di essere veramente l' « estin– tore della morte)): é dli esser venuto a portare ciò che nessuno avea potuto : l a « immortalitas ignota)) alla. sciagur,ata umanità CO[l - dan111a.ta morire. Al Cristo soltanto spetta la potestà di dare alle amime lo s pirito di perpetuità : questa il sommo Dio volle che fosse la via della salute e la porta della vita (II, 65, 66). Gli avversari ridevano per tainta credulità : e Arnobio li attacca vigoro1saan,ente: « Oreduli n-o1 cri~tiami? Oreduli anche voi. Tutti creduli gli uomi111i, in tutto. ,Senza credere in quello che [lOn è ain– col"a, nessun atto umruno sarebbe compiuto. La fedie è ~a guida che preoede nel cammino la massa degli uomini variamente aff~n– dati. Tutto ,s'intraprende 'fide priaeell[lte ', dietro lia soortta della f~de, p_er la _confidenza_nel sucoes~o; per ciò si viaggia, si [laviga, s1 se~ma,. SI 1avor~_,s1 gene_ra, s1 oombatte ; per ciò si prega e si crede m Dio; per c10 anche s1 crede nella scienza. Quanti affermano di 00111oscere _le leggi della natura h3J[1[lo forse visto ooi loro oochi BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy