Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930
540 O. Marchesi Nella concezio111e giudaico-cristiana l'uomo è la perfetta crea– tura di Dio, la creatura spirituale che Di-Opose nel mondo, per cui creò il mondo, « il padrone dli tutte le oose ché perisoono e rina– scono>> (Tertumano, Apolog. 48, 9). Arnobio restò fermo nel suo oonvilllcimento antibiblico: che l'uomo è uno degli esseri più scia– gurati e inutili dell'·universo; e a questo convincimento che nutre il ,suo pessimismo disperato e la sua nuova fede egli conforma la propria o pinione sulla natura dell'uomo e dell'anima umana. Egli respim.ge con irac•olllda ostilllazione la dottrina platonica ·ehe con - sidera l'ru nima immortale e divina; esclude la distinzione che pone tl'uomo sopra gli altri animali e cercai di scrutarlo bene nelle apparenze, nella .struttura anatomica, nelle necessità di vita, negl.1 isti111ti e infine dentro l'rui:uma ,sua per rioocciaJr~o bruto tra i bruti (II, 16 sgg.). Costituiti oome noi sono gli altri runimali: oome ni::iirespirruno, si coogiungono, procreano: cOtinenoi man– giano è bey;ono ed espellono le sozze superfluità del loro ventre : come noi devono procurarsi il cibo per sostenere la vita : come noi si arnmalam.o, inveochiano e muoiono. - Ma, - si dliree,- noi si0lllo ,animali razio111ruli:ail:>biaJmo Ìlll più la ragione e la intelligen21a. Così, sarebbe certamente se gli uomini vivessero secondo ragione e intelligooz.a, e ,se noli oercassero invece, ciechi e ignoranti, ta;nte volte il p,roprio male. Ma in che consiste questa nostra ragione e illltelligenz-a ? Noi ci fabbrichiMno a nostro riparo le case ; anche i bruti si ·costruisoo1110 le loro dimore, alcune sospese tra le rupi e protette dalle rocce : altre giù, scavate sotto terra, oomode e sicure : e .se la natura avesse loro dato, oome a noi, le mani, ,anch'essi avrebbero trovato tam.te artificiose novità; ma M1che_inquello eh~ fanno con le unghie e ooi rostri ci sono mimooli di ragioo·amento e di sapi,enza che noi non possiamo imitare oon nessuna meditazione. Essi non srunno tessere vesti né oostruire navi e aratri e altri oggetti del nostro uso familiare : questi no111 sono i - dloni della scienza, ma_i trovati della miseranda necessità. Le arti non sono cadute dal cielo insieme oo:p_' le anime, ma sono nate qua, sulla terra, a poco a poco mediam.te il bisogno, l'osservazione, la imitazione, il caso. Gli uom ini credo11 10 di essere una cosa magnifica nell'universo per~hé si son fatti i boceali, le gratelle, le conche, le camicie, le vesti, i mruntelli, gli abiti di gala; i coltelli, le òorazz.e, le spade; i rostri, le scuri, i vomeri : gli am.esi per nutrirsi, per coprirsi, per ,ammazzare e per fati-care. A far questo non occorreva davvero l'runima immortale e divin·a: il caso bastava e la indigenza della nostra vita. Gli uomini han create le arti liberali: questo non è druvvenoS'llfficientea d:iJmosirare la magnifiiCenza.umruna nell'uni- Biblio,tecaGino Bianco
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