Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930
634 G. Oomisso chiese ,s'era maitto. Bastò questo tono insensibile, ,perché venisse pr eso d alQa volOIIltàdi andarsene ,solo tra i salici. A esse'l'e libero di c.aa: ruminarelà, sotto, prresenitiva u111 piacere inesplicabile e me'l'a– viglioso. Lei era ,già tra i binax-i, teneva, U111a mamo sull fianco e lo guar– da1va; egli ebbe l'impressione che dlovesse sopraggiung 1 ere il treno, la raiggiU111se , ,paissatoile il braccio attol'IJlo al collo, discese per il viottolo baciandola -sulla bocca; ca1miminavruioe si baciavano illlce– spfoaindo nel pa,sso. All'alber,go domam.dò a Celeste -se si poteva fare u:na doccia. Il paidrone rispo se che se vo leva fare il ba,gno c'era il Piave: - Non ti ricordi quando ci si andava dia :ragazzi? - Celeste era tamto ca,m– biato che a !lui 1110n pareva d'aJVer m'3Jivissuto in sua compagnia. Ma -ricordava o:ra tutto qua,nto si rifedva a questi bagni dia ra~o sul Piave. Nudi, al isole, 111elle ore che sua llladre do'l'llniva. Poi a,nda,vano tra i salici a fare i selmggL No111 ricordava alcuno dei compagni. Ma il piacere di quelle ore era nitido. Un piacere di vivere. Tra i s-alici, ma più g,iù verso il ·grainde ·p•onte, altre volte, giooovano alla, gue:rira. Quale frenesia per questo gfooco. Pattuglie tra i o31111Il.eiti, ,si spdMa.r10a:rirMD.pfoandosi•sugli alheri. Bisognava aiccerchiansi, e fare P'rigionieri. Decise che sarebbe aIDdato ilà nel pomeriggio, ,mentre ella si sarebbe messa a ,riposare. , Era proillto da maingiare e s'accomodarono a tavola nella sala. C'e!'lano altri villeggianti, vecchie maestre, UJil giovane lungo e pal– lido, delQesignorine che MJ0C-Ontavano i lo['o mali. U111a dell~ ,maestre, frenetica come una bambina, pregò la c.aaneriera di -servirla presto perché aveva, faune. C'era il risotto con l'osso bucò; egli domrundò · alla donna se voleva quello. Si oompia,ceva o0111vincerlaperché lo · prendesse. Sootiva ch 1 era un piatto piccante e 111utrientee quando venne portato m tavola le servi con garbo la sua parte. Poi ai primi bocco111i OOIIl avidità gUJstòil sapore e pensawa che non avrebbe po– tuto fare il bagno ,subito dopo mangiato. Lei con la sua bocca mar– cata, IIIJ3Jilgiava di gUJsto .. Lui la vedevia .smJ1da,rsiin volto ; il letJto ampio della camera era intravisto, da lui, nella foga dell mangiare, con lo istesso desiderio che prima lo aveva ruttratto a,dl a.ndare sotto ai salici con lei.... · Si, sul letto che -scricchiolava, '9-0l[)O manigk,1,to.Cosi era ,bello. Egli s'a.coorrseche stava seduto a. tavola, oome usava. ,suo padre, colla sedia un po' illl parte e ool tovagliolo sulla coscia. Ebbe l'im.puhso di mettersi •a,s•edere coone aveva sempre usruto lui, fino allora ma noo ebbe forza dii ubbidire. ' D'al,tronde lei ,gli aveva. pos,ato una mano •suillacoscia e battellldo ~ol pugno gli ·disse oon disprezzo che quei villegoia,niti erano tutti vecchi e tisici. , 0 Anch'egli ebbe U1I1 ,senso di disprezzo per quella ,gente, e guardò BibliotecaGino Bianco
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