Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930
628 R. BACOHELLI, Una passione coniugale rente sa da lei che Giorgio, il marito, la seguirà nella mort@, si suici– derà subito dopo.... Come impedirglielo ? Come ammonirlo ? Ed ecco che il curato affronta il disgraziato marito: « Ho imposto a sua moglie come penitenza di sciogliermi dal segreto .... ». Oh che PJ.'ete zuccone! Può bastare. Certo è che via via leggendo il libro si ha l'impres- • sione ingrata di un romanzo scritto a forzà, ideato e svolto contro il gustp, l'ispirazione, e la vena naturale dello scrittore. Bacchelli, lu~ per primo, ci sta a disagio. Ritrova la sua vena, torna ad essere qual'e un buono scrittore, appena in qualche campagna, o in qualche ritratto (tre paginette di ricordo del pianista fiorentino Beppe Buon.amici sono una cosa bella). E per il contrasto di questi pochi passi felici, la falsità di tutto il romanzo si accusa da sé anche più desolante. Alla fine vien fatto di chiedersi : e perché mai Bacchelli, il buon moralista del Tonno, il felice romanziere del Dia-volo, lo scrittore non dimenticabile della Battaglia di Codroipo, e di tante- belle paginè e di tanti bei paesi, si lega a questi compiti ingrati, tenta queste avventure che non possono piacere né a lui né a nessuno ? Mi torna a mente Menico dei Promessi Spo·si. Era un ragazzo bravissimo per fare a rimbalzello. E il Manzoni commenta: « Tutti, grandi e piccoli, facciam volentieri le cose alle quali abbiamo abilità»; ma aggiunge subito: « non dico quelle sole». La giunta calza troppo bene al nostro autore. P(;lrché Bacchelli non fa come Men:ico, non giuoca soltanto a rimbalzello ? Voglio dire, perché non segue soltanto la sua vera arte, la sua buona ispirazione ? PIETRO p ANCRAZI. CARLO LrNATr, Memorie a zig-zag. - Buratti, Torino, 1930. L. 11. _Memorie a zig-zag non ,è il miglior libro di Carlo Linati; ma è pur sempre del Linati più autentico : quello degli itinerari sentimen– tali, dei reisebilder e delle divagazioni in margine all'arte o alla na– tura. Inutile citar titoli che tutti sanno ; e inutile spender molte parole intorno agli altri aspetti dell'attività letteraria di questo instancabile lombardo : il Linati, per esempio, delicatamente novecentesco di alcuni bozzetti di Pubertà e di alcune Storie di bestie; o lo -scrittore delibe– ratamente ultramoderno degli ultimi romanzi. Lo scrittore cioè che frulla come in un grande cooktail letterario tutti i ritrovati gli acci– denti le pazzie, adorabili o perfide, della vita cosi detta intensa, - arte negra radio sassofoni H. P., - e tenta cavarne l'accordo o la dissonanza. che Ci sveli l'anima profonda, quanèl.o esista, della vita e dell'arte re– centissime. E su questo punto, a costo di non essere affatto originali, di ripetere osservazioni di altri e di dare un piccolo dispiacere n, Linati, bisogna amm~ttere che in codesta specie di caotico integra– li_smo post-natur3:Iistico altri scrittori anche da noi, e specie qualche giovane tra angelico e perver,so, han.110sparato le proprie cartucce con effetto migliore; favoriti da una educazione letteraria peggiore e d11. una febbre di vita più esaltata. Ma inutili, proprio inutili, a fermarsi sulle belle pagine che no• mancano, anche siffatti tentativi romanzeschi del nostro iilCrittore n.011 Biblioteca Gino Bianco
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