Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930
Cronaca del cinematografo 619 rato da questa concessione : prima di essere condotta in questura la donna sarà accompagnata dalla guardia a ritirare le sue carte di riconoscimento al proprio domicilio. Cosi avviene, e non appena ha varcato la soglia del suo appartamento la donna sa di aver vinto la partita. Carica ancora la scena melodrammatica, protesta che si è lasciata vincere premuta da una grave necessità economica e a un tratto vien meno, si slaccia le vesti e affranta si rintana in letto. Irritato, giocato, eccitato, a questo punto il giovane vigile non si riconosce più; e precipita, vinto. A casa, intorno al desco dove la cena s'è freddata, l'hanno atteso il padre, vecchia guar– dia civica pure lui, e la madre vagamente inquieta. Finalmente ritorna, ma stonato, e si butta rabbiosamente bocconi sul letto. La donna invece nella sua casa sta assaporandosi una sigaretta e insieme il recente ricordo: non è già quasi più la professionale di dianzi, ma c'è da fidarsi? Un oggetto per terra attira la sua attenzione: è la tessera di ricono– scimento scivolata malauguratamente dalla tasca di quell'ottimo :figliolo cosi rigido e cosi tenero. Ohe carta in mano a una ladra internazio– nale che proprio sta attendendo il ritorno del compare intento in quel- 1'ora a un furto di titoli commerciali nella camera armata di una banca a Parigi ! Ma ecco che la donna sta già obliquando : questa carta la giocherà in un altro modo : la rimanda al suo titolare e ci unisce una scatola di sigari di lusso. Un ringraziamento? Il giovane sdegnosa– mente non può sopportarne l'idea, umiliato com'è d'esser caduto. E mosso da questo impulso ch'egli crede sentimentale, torna dalla donna e le scaraventa in viso la scatola di sigari. Ma poi come reggere ? Lo scivolamento di entrambi continua; sono travolti. L'uomo non aveva mai conosciuto simile dolcezza, e neppure la donna che cede a una illu– sione affatto nuova: tanto fu i.l candore di lui, e cosi prepotente la sua conquista. Ma quando, nel riposo d'amore l'uomo le dice di non poter ormai più vivere senza di lei e le chiede di sposarla, prima ella cerca di esimersi, poi scoppia in una sfuriata e getta in faccia al– l'ignaro la realtà del suo vero essere e a comprovarlo gli sciorina dinanzi danari, gioie, pellicce.... In quella si presenta il compare, reduce da Parigi ; tutta la sua provvista di prudenza professionale è annullata da un furente impeto di gelosia. I due uomini si affrontano in un corpo a corpo: e la guardia annichila l'avversario con una mazzata al capo. Dopo di che, a.tterrito, sfinito, irrompe a casa sua e si accusa: - Ho am– mazzato un uomo. - Dapprima la madre non vuol credere, rifiuta di ca– pire, e ha un urlo: - Non è possibile! - Ma il figlio le si butta ai piedi e le singhiozza nel grembo. Sarà il padre stesso, il vecchio brigadiere, che consegnerà il ·figlio alla giustizia. Ma a metà della deposizione, giunge la donna che non ha resistito al silenzio, e si accusa e si svela e col suo racconto attenua la responsabilità dell'uomo. Il quale istupidito vorrebbe impedirglielo, ma invano. E quando poi la vede condotta in cella le si avviticchia tutto e le chiede : - Ma perché ? - E la donna col viso rigato di lagrime di tenerezza gli risponde: - Perché ti amo . .Se mi sono attardato a narrare per disteso questo film è perché in esso sopratutto la vicenda conta. Non siamo cioè di fronte al solito, sia pur ottimo, fi.Zm-pretesto, voglio dire un film che si affida a un motivo di efficace rendimento fotogenico: Aurora di Murnau n'è un esempio 'BibliotecaGino Bianco
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