Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930
618 G. Albert'i stabilimenti di Elstree è riuscito a produrre Blaokmail, che dai più dif– ficili giudici è stato considerato uno dei migliori talkies finora realiz– zati in tutto il mondo. In Italia si è decisi a rinunciare a ogn.,iulteriore tentativo ? Frattanto bisogna rallegrarsi per la fondazione finalmente avvenuta, di un « Cine Club» a Milano (via· Meravigli, 18) che si propone di perseguire gli stessi scopi delle consimili istituzioni sopra nominate. Auguriamoci che un pubblico risponda a questa iniziativ:a; non solò; ma che l'esempio milanese susciti nelle altre .più importanti , città d'Italia gruppi corrispondenti. Notevoli risultati sono poi stati ottenuti nello scorso anno dal- 1'« Istituto Luce». A parer mio, l'errore sovente sta nel tirar troppo alla bella fotografia e cioè alla cosiddetta fotografia artistica, mentre il film di cronaca cinematogra;fica spicciola non deve tendere che a quella spontaneità un po' trita che mantengono le fotografie di un qualunque Daily Mirror o IUustrierte Zeitung. Ma ciò non toglie che le esercitazioni dell'incrociatore Trento nel golfo di ,Spezia, alcuni momenti dell'eruzione dell'Etna, l'allenamento di canottaggio degli avanguardisti sul Tevere, la visita al Papa del Principe di Piemonte, e sopratutto le gare dei fuori-bordo a Venezia siano stati delle cronache cinematogr3ifiche di pr~m'ordine. Dobbiamo pure esser grati all'« Ente Nazionale per la. Cinemato– grafia» di aver noleggiato e messo in circolazione alcuni films tedeschi, il che è piuttosto una novità in Italia. Poiché, a parte Faust e L'ultimo degli uomini di Murnau, Metropolis di Fritz Lang, Variété di Dupont, e La montagna dell'amore di Arnold Fank, poco si conosce da noi della cinematografia tedesca. Mai proiettati, l'ormai vecchio e famosissimo Gabinetto del Dottor Galigari di Robert Wiene e La strada senza gioia di Pabst. Di quelli recentemente apparsi nelle nostre sale, lasciando da parte i due di Fritz Lang, L'inafferrabile (Spione) e La donna nella luna, richiedenti un discorso a sé che rimando a un'altra occasione, se– gnalo come particolarmente notevole_ Asfalto, della Ufa, prodotto da Pommer, diretto da Joe May. Asfalto significa il grigiore pari pari della grande città contempora– nea, il « luogo comune» per eccellenza·, il destino anonimo che nel mol– teplice incrociarsi del via vai fragoroso e generico tramuta j.l fatto di cronaca in tragico quotidiano. Oggi a me, domani a te. Una bella don– nina è arrestata una sera sulla soglia di una grande gioielleria, al centro della città. I sospetti, dopo una minuta perquisizione, appaiono infondati e quasi il padrone starebbe per far delle scuse. Senonché una giovane guardia intervenuta scopre il brillante ricercato in un incavo dell'om– brellino della signora, ritenuto da una materia adesiva. ,Scena di la-· crime, suppliche, promesse : ma ci vuol altro. La guardia se non co– ;nosce troppo bene le donne né se stesso, conosce però benissimo la sua consegna. E non c'è santi. ,Sale in un tami accanto alla. donna e via in questura. Nel tragitto singhiozzi e preghiere non ottenO'ono nulla dall'impassibile esecutore della legge. Solo in fine e per un sen:o che pare alla guardia stessa soltanto di doverosa umanità, _il rigore viene _tempe- BibliotecaGino Bianco
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