Pègaso - anno II - n. 5 - maggio 1930
600 D. Oinelli lui. .. ; e aJlora la priendeva la paim'a di non trovarlo, che si fosse stan– cato a aispetta,rla,, o che non fosse venuto, la smamia di ,seintir,seilo ~ciairuto, di a1gg1rrnppaJI>si alla sua innocen7,a, ,aJla gioveintù, alla, salute ... ; e eooo-)disotto al greppo, Felice, ansante, c-olr•eSif)~ro ,rotto daJla oorsa. A testa, bass•a, oon le braccia tese, la Fosca, si sp;iuse ava.in.tiper togliertlo di mezzo e pa,ssare. Felice rideva., quel riso di grriulloincattivito. Bernchè il IIluvolo si fosse serrato -sulla terra, non voleva. far buio, quella ,sera. Er,a,no le gi.omate t:>iù lhmghe dell'anno; 111ella luce noo avveniva 111essUJ11 mutrum.einto; anche 111eilla, caligillle le oose appariva,no chia,re e distinte e i colori più forti; ,si vedeva più lonta,no che in u1I1agiornata di sole. Nelila curva che ,abbraccia il poggio dell' Acqua-viv·a prima di distender,si nella dirittura, i ri– lievi delle carreg,giate 8i d[stacoo,vano 1I1ellapolvere alta,, oome pa– rallele t:riacc,iate a drsegno. L'Angiolina scese IIleil etto del fiume. Av,vicilll'andosi alle grotte, si calmava. Doveva arrivare in tempo. Era start:a lei a chieder giuatizi,a,; doveva ar,rivare ipr:ùmache cadesse il oostig10. Le passioni" si chiudevaino intorno alla Fosca come una, cerchia di 1I1emiciin agguato. GiiullliJa lla svolta, rallentò. Ma di pOOJSare 1110n c'eria ipiù terrnpo; nel rita:nioaffollato e monoto1I1O del sangue alle te:rnpie, pa.reva di sentir bwttere i passa.. - Lrusciatemi stare, 18/sciaJterniirn pace a1I1ohevoi. Era una voce senza, oolore ; ari•da come il fiato di u111a g-ola mal - sana; griaffiruvac.ome i Fovi. Ri.sp,ose Ulllriso· èbete, gor,goglia.rute 111el petto come il vert So di certi uccelli il'lotJturni. Pareva di vederlo, Felice, con le labb.ra soc– chiuse nello -spregio, e gli occhi vuoti, incantati: - Priima te ne giovavi, <3Jllcbe di rme: Ma ci dlovra.i ,stridere lo stesso. · La Fiosca si era CJhetafa, a,nche Felice 111son rideva più. - Io e te ci •si doveva far male, o prima o poi. Era destilll-o. Si ,eria lasciato andare; par1ava C<Olll un to1I1Omutato ,sottomesso . . ' ' md1fferente. -- Almeno ora, via' vi,a. - Sì, vo via. Sei Ullladis,graziata a111che ire. Il ,pa'sso si strasci,cava stùla rena ciottolosa del greto. - Sono un disperwto. Ma se mi ,son ridotto a questo p,unto ~a coJpa è tua. E di quelile creature che non hanno .pane, 1a colp~ e tua. Lia voce, monotona, veniva da UJ1l oespuglio accanto a lei. L' AIIl– giolillla ratrtOOil'le il fiato: vedere, non lia poteva, di lì ,sotto .. Non lo vedeva nemmen lei. ma era come se l'a,ves,se diavamiti, OOIJl lo BibliotecaGino Bianco
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