Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930
464 D. Oinelli , mwrit,o, e lui s'è r1dotto un buon'a inullla, che non gl'impoil'ta· ,più di, nulla. E fo qualche "\éolta,mi sento .... Il gfovwne ,prete ripeteva ,sommHjssamepte, ,scoraggiato : - ,Bisogna perdonare, bisogna perdonare.... · - Idldfo mi vede nell'wnima e sa se dioo il vero. Io ho questa s.pina in oore~ non me ne p,os•so libera.Te. :È .uinadoilll'laperversa, inoo sa queHo che fa.; si trova bene soltwnto a f,are il maJle, l'ha inel. saingue, ci "\éUol vedere morti, mo:rrt;i ,di fame e-,di dolore, tutti quwnti ·sia-mo !... :È peccato dii desi'derare il male a lID3, ,persona che ,mi fa morire sotto gli occhi le mie creature ? , - Ma non potete .... - ID peccato di desiderare che :finisca questa vit•a, che .si muoia, io e lei? - :È peccato s1cu'ro. Ma ... , - E aHom ? Oome si fa ? - Perd ona;re, cercare di vincere il male oon 1i,a; pll'eghiera,; il perdlono... , - PerdOIIlare? Mialo ,s•a che io ho perdoinato sempre, ho perdonato tutto, e wnche ora starei tauto. bene se 1potessi perdon0ire ! Si fa presto a perdoinare ! Ma a difendersi, •come si fa ? Il ,prete, trav,olto d!aJ1la foga di quel sentimento, trovaiva le parole seinz,a, cercarle, ,diimernticodi ,sé. - Biso,g,na impedirle di fa.re il miak - Ma coi:ffie),SÌ d!eve frure? L'ha inel saingue; e non ci ha colpa lei ; 111oin ci ha colipai-lei, capisce ? Non vuol mica far del male. Non è mica eattiva, Ml.zi. Ma ha il maI,e in corpo; è ,nera-deintro oome il. demonio; non p·uò far di meno. Io non mi ero ®coorta di nùlla, e [e volevo bene : ,poi ho visto, ho v1sto 00111 i miei oc,chi, E l'ho compa– tita, l'ho oompatita tanto. Ma, se avessi guardafo bène prima, se mi fossi difesia ,p,rinia, non sarebbe successo nulla. Oapisce? :È tutta colpa mi0i. Quel pover'uomo del mio IIIliarito ha fatto oome fwnno gli uomini: ma io, a oompaitirla, una creatura così, non faicevo beine. Perdonall'e? Ma no111 era giustizia. · - Eppure Iddio lo oom1ainda,- russe il g1ovwne l()'rete, m'a lo dlisse· così i111noceintem.ente, con u,n tono _ inrterrog-3/tivo, p,eripllesso, che l' Angiolill1a .si seintì meglio, tranquilla: poteva parlare a c,uore a,perto a quel prete. - A inon ca;stigare, a oompati.re, a per<dm1are, si srucrifica gli rnnoceinti per il colpevole. Se si fosse fatta gius•tizia ,subito .... - Ma che giustfaia voleva fare? Trasoorse q'li,aJc 1 hè mooneinto di si1enz1o pensos~. I?oi il prete riprese:· - Sta' vidna a 'voi, codesta d-onna? - Ac 1 001rnho :a ca,sia, ~he si deve' vivere :un.sterne.Ma se i miei bà1mb:ii ni in.on s i sfamano', e è oo1pa sua ? Biblioteca Gino Bianco
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