Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930

Cinquemila lire 459 sui capelli ; sarebbe .stwto una oonsoilaziOIIle ,di ruverlia:ùnsieme. Come era dima;grata 111el crescere ! - Vai a vestirti; bada di non sveg1ld.iar rnessuillo. La bambina voltò insù un visino felice : ✓ - T'ho sentita levare. No111 dormivo 111emmeno io. R:fa:nrusta sola, l' AngiolÌllla si sentì più debole che mai~ CO'Illese ,stes·se per wvere un attacco del suo male. Si mise a sedere. Oh po– veri hambini ! Essa n{)(llavev0. più coraggio, nO!Ilwveva più forze, e nessuno credeva al suo male, lllessuino•oonosceva oomte fosse m81lata. A ll"i:rmhller 1 soli con un babbo oome il loro, poveretta. ! Erano soli, soli al mo111do: ecco quello che erano. 00111 la IIIlano della Marietta nella ,sua, oome ,per farsi coraiggio a tutte e dlue, 11' AngiolÌllla ,scese alla stra.da ,promdale. Nel fresco acuto che scende prima del levar del ,sole, la -strada era tepida come rnna creaitura viva, odOII'ava di polvere e di oorncio, un odore che faceva COIIlLpagmia. · Oam:minavano zitte e leste per risc.alda1~si; l'Angiolina aveva avvolto le ,spalle dellla Marietta i111 u1110 sciialle, illlcrociando le coc– che sul petto SICM'fJ1o. Entrarono 111el buio delle case. Il p,a,ese era deserto, salvo per qualche lume e qualche voce sommessa, inaspettata, nel buio: d!a– vanti iaJll'oste'ria illumiillata stavruno due barrocci fermi. Affrettarono il :prusso,come se avessero paura cMssà di che nascosto fra le case ; &i tltrovaro1110 111ell'a,pertacrumipagmain un batter d'occhio, senza :fiwto. La strad 1 a era più chiara, ·più azzurra; ;pareva più larga: come si stendeva, nel pia1J10,e quwnte carreggiate, nella polvere! Monte Maggio era nevo, massicicio di buio. Dietro di loro si avvicÌlllava . un ba.rroccio. Quando le raggiunse, per Uill pezzetto andarO!Ilo di CO!Ilserva;ma il cav,allo si avvantaggiava in,sensibi!lmente, e quando le ebbe passate, 1 si ,sentirono più .sole. Qualche ·passo addietro, a piedi, veniva il barrocciaio, 00111 la frusta rupipesaal ooHo, e la cenere rossa d'un s1garo aeceso fra i denti. Nel passar loro aceanto, si voltò a ,gru,ardarle, poi rip,rese a caIIlJlDi'iJnare; ,poi si voltò ruin'altra v,olt-a,e finalmente disse: - Quella d0ll1Ila, se volete iimharorure, c'è posto. - Oh bene! Sì, sì! - fece la ,Marietta, tutta felice. - L' AlllgiolÌllla. si vergogmaiva; ma la bambina, la tirava con tutta la forza del[e sue braiocine. Il barrocciruio andò alla ,testa del cavallo e lo fermò, ,poi prese la Marietta ,sotto alle aiscelle e la IIIlisedi peso a ,sedere sul -ba.rroccio, volta -al!l'indietro. Aooamto a lei sali l' Angio– li111a. A rma voce iil cavallo si mosse, e l'ruomo [e seguì a piedi. Chiese dove andavano, disse ·ohe faceva ancora .fresco la mattina, ma che faceva presto l'aria a tlscaJd!are ; poi tirando U111a gram boooata di fumo, si chiuse in uin silenzio tT,anqui11o. E}iblioteca Gino Bianco

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