Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930
444 F. Flora Qui, sul F. d. D. Lo pubblicò A1rtilio Sa:rd',aJt,ti, •a,ssJ.òJuo collabo– ratore, il 3 agosto 1880 (:n. 31) : Gino Visconti-Venosta mi raccontò egli la storia di questa sua can– zone, ed io la ripeto a illustrazione del testo_, e anche un po' ad am– maestramento dei maestri che ancora si piacessero di simili temi. Stava dunque il povero studente, costretto ai lavori forzati poetici, con la testa fra le mani, chino sopra un foglio, sbuffando. Aveva scritto seriamente !a prima quartina : Passa un giorno, passa l'altro Mai non torna il prode Anse1mo : Perché egli era molto scaltro Andò in guerra e mise l'elmo .... ' e non rifiniva di sbuffare non sapendo più tirare avanti, quando il suo angelo gli inviò l'amico di casa che solo fra gli altri amici potesse trarlo d'impaccio. · Il Visconti-Venosta prese la penna e seguitò: Mise l'elmo sulla testa Per non farsi troppo mal, E parti la lancia in resta A cavallo d'un caval. ... poi giù :fino alla fine con vena poetica abbondante e sano umorismo. Nel N. 35, 31 ag 1 osto 1890 il giornaile pubblica U[llaletterriina del Vi,soo[lti-Vem.osta al Sar:1iatti, e piaJce leggerli1.equ,a,lche periodo : Quel mio Anselmo, come ha inspirato me ha inspirato un poco anche gli altri, per cui della Ballata girano versioni d'ogni qualità, e molte anche coi versi tutti sbagliati, ma lodati egualmente. Quando si nasce fortunati ! La versione che è capitata a lei non ha che qualche parola .mutata qua e là (non sempre di mio gusto), ha una strofe non mia, di cui non so chi ringraziare, quella D'Antiochia etc. ma in complesso è tra le _ migliori. Come avvien semipre, e ci ,solllle braye raigioni che sia oo.sì , amche il F. d. D.) a più riprese, di proposito o per im.cid~n te, p_ arla di cattivi tempi l etterari e,d è pessimista. (Di temq:i,i sinceramem.te ottioosti fo lllon oo,nosoo che quelli dell'500 , ,quali 1 31ppaiotl).o dalle Vite del Vasruri: e di tempi polemica– mem.te otti:mics,tisul passaito, queUi che si diioolllodell'illuminismo, quandlo i nuovi uomini, paragonamdo,si ,agli aID.tichi dicevamo: Noi siamo i veochi !). · Già : innamzi tutto -oorreva per l'Europa l'id:ea che l'Arte dovesse soccombere ·aJllascienza. Era una vecchià idea che ap;p,ariva ora im. forme alqurunto pedestri. BibliotecaGino Bianco
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