Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930
442 F. Flora m-ane, si riferi,soono versi a1quMl:to liberi del signor Vespasiam.o Bettoni, staiin,pati illl un volumetto a Mestre, tipo-lito Lolllgo Eredi : Platone è u,n visionario Omero un vagabondo Aristotele un impostore Socrate un imbecille Cristo un ciarlatano. Questo sig1nifica parlar chriaJ'o. Qua la mamo, signor Bettoni ! Volete versi di due silllabe, o futuristi e pairoliberi? Qui c'è nei Canti S'infoniiali di G. A. Cesareo, u,n passo che vi st11pirà : Dietro Qualche Vetro, , Qualche Viso Bianco, Qualche Riso Stanco, Qualche Gesto Lesto ecc. Il n. 44 del 1891 r-agiOIIla,della quercia del 'l'asso, cadi~ta: e pr01pone di piallltame •ulil'·aMra aJ medesimo punrto. E il 15 novembre del medlesimo Mlno (n. 46) Carlo Segré ritorna sull'argomento : Ora la celebre quercia è caduta. Un colpo di vento l'ha di recente gettata a terra; e vani quasi al certo riusciranno i nobili tentativi cl.te si fanno per rialzarla e rinvigorirla. Spero -bene che i IIlobti.li teintativi riuscissero, se nolll è finta quellla quercia che .si vede tuttora, magra, rugosa, impiombata, e tuttavia cara a chi aJI11à il 'l'asso, cara oome una vecchia pers01I10> viv,a. Forse vi piàcerà ri,ev-ocare, attraverso ques,to giornale lette– rario, il primo apparir-e della poesia pas001iana. Ecoo: iii. 22 no– vembre 1891: Poe,~ia nuova 1 Per Giovannii Pascoli (Myricae 1 Li– vomo, 189]) : Ora, - scrive Oarlo Villani, - che la modestia di Giovanni. Pascoli è stata vinta con un tenue libro di versi, possiamo pure parlarne sce– gliendo fior da fiore nel suo ridente giardino. Poi il 31 geillllaio 1892 si legge che il Pascoli è « il p,iù origiinalle de' IIlostri giovami poeti>>- Il F. d. D. del 2 setrtemhre 1894 (IIl. 35) am.1I1u1I1zia L Nuova Grammatica. È quella f.amos•a di Morandii e Caip:pu~ini: se ne BibliotecaGino Bianco
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