Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930

Rivelazioni ·_ Ohe vuol dire solchi, babbo? - (luelle stris:cettine, quei oanalìni lunghi lunghi. ... - E dov'è il grano ? - Raspa ra,spa oon la manina e lo troverai. Eccollo lì, curioso, che scava e scava. - Ma se non c'è nulla .... Il oolono lo prende per un braccio. - Qua, qua, guarda, bambin .. 425 Come tocoasse una creatura, l'uomo sfiora la terra leggermente ~n mezza palma e le dà due eolpetti. Ecoo una fila di granelli gial– lini, queti, queti 111eilla oro culla nera. Il vecchio e il bambino son curvi sulla terra: l'uno ha piegato un ginocchio, l'altro s'è rannicchiato. Guardano i,n silenzio: Pensa il ,primo alle spighe che verranno, ride l'altro per la meraviglia. Dov'è ill servo, dove il padrone? Infanzia e virilità del mo1I1do per un attimo unite sul miracolo eterno della terra. Il sole diseg1I1adue ombre dietro di lor.o. Tanto piccole! Il colono s'è levato in silenzio e passa, la mano sul ginocchio, ,c,ome fa in chiesa, dopo la benedizione. Ora cammina con me sullla strad'a che fiancheggia il podere e mi spiega il lavoro dell'inverno. Tutfo un quadrato di terra da spez– zare, vecchie viti sterili, olmi, salici da sradicare perché s'allineino al loro posto viti fr.esche e i verdi gelsi che eonsentono la pingue messe dei bozzoli. Guarda, sorride passandosi Uilla mano aperta sulla bocca; coll eapo piegato socchiude gli occhi sul terreno trasformato. - Se Dio ne da 1;ita) farà un bel vedar da la strada) paron. Dalla finestra della casa, alta sul poggio, mi si chiama. È Lucia, granellino d'oro, che s'è desta e grida il mio nome ,più belllo, tutta rossa di sonno e di sole. Dolce vita. LE BELVE. Andrea ha preso un quattro, a scuola. Un quattro largo e duro come una seggiola. E la ccsignora mae– stra» s'è lamentata della sua pervicace disattenziOille. Voleva sot– tra,rre Ulllsedici da Uilld'odici invece di sommarlo e vi s'intestardiva. Pensando a chi sa che oosa. Giornata nera, punizioni iill vista. Così vuole Ila Giustizia. Ma nOIIlla vita. Perché oggi precisamente oooorreva accompagnare un parente alla staziollle e il pigro vaporetto lllon era pronto e il treno sarebbe partito sen21al'ospite. Così Andrea s'è trovato in una molle gondola a godersi questo sol,e iillvernale che fa tepidi i volti e i marmi, luoente l'acqua, cara la vita. (Anche se prendi Ulll quattro a scuola). BibliotecaGino Bianco

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