Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930

424 O. Tumiati IL FRUMBJ:t\ll'fO. Nel pomeriggio limpido, sulla gra111de · aia solatìa, il pollame ra,zzola tran quillo, i tacchrni tronfi nei loro vestiti di carta nera iridescente sbuffa.no a,uto,revoli ,sulle decora,zioni dei bargigli. L'anzian o dei co loni, C01I1 l'aria impacciata della domenica, ci attende iinquieto perché sa che vogliamo vedere i campi semi1I1atidi fresco. Piccolo, un vi,sucdo raggrinzato e rubizzo di bevitorello dal quale gili occhietti rossi e strabici. sbircialllo maliziosi l'oriente e l'ocei– dente, attende immobile, ma impazioote IJ)erché teme che la pro– messa ci sfugga e si prenda altro cammino. Allorché ci vede avviati verso il seminato, s'incammina dietr,o di llloi e ci segue p,ia{Ilpiaino. - Per di qua, paron) per di qua. Mia moglie ci precede cantamdo lieta U{Ila triste e vecchia cooz.one ap,presa ai « filò >> della st,ana : La Rosalia quando la va. in chiesa l'a s'!nginochia davanti -a la madona e la ghe dise io sono quela dona che da Ferucio son tradita nell'amor .... La Rosalia quando la va a casa la s'inginochia davanti a la sua marna .... e la ghe dise o dio o dio marna io questa note io mi vog1io aveleriar .... E ale dieci sarò già avelenata e ale undici sarò sarò anche morta e ale dodici sarò sarò sepolta nel giardino de le pene e dei dolor .... ' Alndrea s'appoode con la punta dellle dita al mio braccio e mi saltella ai0eainto mentre Barabao balza c,orre insegue un uccello che sa di inon raggiungere e mi torna vicino e mi lascia, felice. Giù per la chrna è dolèe discendere in faccia al sole che la scalda e tutto è ,ancor verde tramllle Ileviti, tutte ruggÌille e incendio. Dove la collina si fa pianura, fino al limite deHa ,strada comu– nale, per la dli.stesa Ìillinterrotta e ordinata d'un campo, la terra aippare nera molle e tutta striata da Ulllpettine gigamte. - X(Jla ben) no ? - Bella, sì. ~ El vegna su, la straàa : farà un bel vedar sto istà )l fru'- rnento .... - Oologna? - . Oàspita! E belo. - Dov'è, babbo, il frumento? - :È lì, vedi, in quei solchi. BibliotecaGino Bianco

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