Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930

RIVELAZIONI. IL TEJATRO. Gli era .stato promesso che lo si sarebbe accompagnato « al tea– tro» purché, natura1mente, fosse stato buono tutta la settimaina. Alla promessa aveva dato un grido e fatto un salto. Espressio111i convenzionali d'una gioia 1110n sentita. - Oh, che beillezza ! Sai, Lucia, che domenica vado al teatro ? Tutto falso: gioia e cordialità. La notizia lo lasciava, in fo111do, indifferente ed il comunic·arla alla sorellina era solamente una delle solite crudeltà di primoge11.1ito geloso. Infatti il pianto disperato che seguì a!ll'runnunci<o, ·parve la rea– zione attesa : ,girò sui tacchi e s'occupò d'altro. La piccillla irritanto badava •a strillare per suo oonto : - Anch'io il teatro : Voglio anch'io il teatro ! - pur sapendo111e .meno del fra- tello in fatto di 1udi scenici. · Nei giorni che precedettero l'avvenia:nelllto l'iµea non rioomparve nei .suoi discorsi. Ma ,se la covava. Perché una ser,a s'affacciò tra le pieghe del sonno incipiente. _ . - Come si chiaana, ill teatro, babbo ? - Teatro Goldoni. Scoppiò a ridere. - Ohe nome buffo ! E s'addormentò. Ma il sabato la oosa parve ecclissarsi dai regni del possibile. Erwno ambedue, fratello e sorella, nella stanm dei l,Òro gio- chi, allorché un'ira improvvisa scaglia iil primo omtro l'altra. Strette le sue minusoole braccia in una morsa che vuol essere di ferro, egli la getta a terra. ·La piccina si leva piamgendo e sfoga il suo furore •soagliando da ogni parte della stanza i grossi cubi di legno d'UIIlgiocattolo. -Ma uno di questi, ecco, a,rriv•a sul volto del baimbi1110 e ilo col– pisoe .oo([lforza ad un labbro. Non è oooora sooppiato il suo pianto BibliotecaGino Bianco

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