Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930
Rilke plastico e romantico 417 puliti >> che gli permettono di oonservare il suo tono di cl0;sse ; ma nena ,Silla dimora d' accatto avverte gio:rrnoper g.iorno (,stupenda pagi.1na) il diminuire della sua cautela c01I1trole cose ,sospette di sudicio, l'adattarsi del!1a 1sua,testa a riposare su l'equivoco schie– nale di poltrana, dove altri ospiti ignoti hamno posato la testa. t~ una discesa lenta; }a accompa,gna l'•angoscia di esser mafato. C'è talllto miserabile sudiciume, tanta disperazione, tamto errare di malaiti, in queltla immens,a Parigi, che travolge il solitario nelle sue :folle, lo affatioa ,sulle 1sue lunghe vie, gli entra nella stanza, gli carreg.gia sul letto col f.raòasso delle millle sue ruote. Scrivere è salvarsi dal ,pàmico oscuro, scrivere è difen dere se !'-tessocoilltro l'orlìore fisico di discendere. L 'inci1.larrnem.to ch e egli si fa è di quasi niccia,na ritmica eloquenza, di quasi niccial llo olìgo– glio. « È possibile che nulla iaJJ1cora di reale, d'importante, sia. stato visito, conosciuto, detto? ... È possibile che ·mail.grado le scoperte e il progresso, malgrado la. civiltà, la religione e la ,scienm ll[l'Ì- versa, non si sia penetrati oltre la suiper:ficie deUa vita ?.,.. È pos– ~ibile che 1l'intima storia del mollldo sia stata fraintesa?)). E via e via, questi aggressivi « è possibile)), illl una pagina d'impeto e di stimolo. E che cosa scrive il povero Malte ? Scrive quelllo che gli è . costamtemente presente e più irrevocabilmente lo'lltano: la sua i'll· fanzia di f.am.ciullomaJlaitoillella grande casa nordica, le storie dei suoi morti, le storie dei suoi spaventi e delle sue oltreveggenze puerili, tutto il ,sovr8Jll'llatura1e, il magico che avvolge chi è molto . vissuto coi vecchi e coi morti. Scrive in immagini la ,genesi della sua sofferenza. J3J un lllarratore meraviglioso: e il suo tono d'artista. si forma da quella fame di realtà tangibile, di evidenza plastica, e dia quel colore alllemico, spettrale della ,sua maJlinconia. L'idilli,i taicito del fianciulllo COIIl la zia AbelOIIle,in cui si polarizz8Jllo ,per qualche te1l1lpole sue disperse facoltà d'amore, ha ll[la morbosa delioatezza, un'intimità lirica, non raggiunte dai più squisiti ro– mam.tici e decadenti. Nessuno seppe armare illl modo p,iù triste, n(· a-t·tenuare la ,sua graieile passi01I1ecosì, fino all'ombra. Dm, nel pellegrinaggio solitario di Malte per l'Ìillferno del mond o, questo doloroso bi,sogno d'rumore per le creature vorrebbe far.si ,ascensione dell'amima e concentrarsi in Dio. Non bi\lOgna chied !ere a Rilke, né s opra tutto al suo Malte, la capacità di oosrtru– ziollli ooerooti; eg.li è un nervoso, un im,pressionista, amche 'llel mondo dello ,spi rirtd. Nella stessa pagina dove ha stravolto a modo 8110 una domanda cristiama e tolstoklna : « È possibile che l'intera storia d el mondo sia ,stata fraintesa ? Che le epoche trascorse ap, paia.no ivi falsate dall'ertemo narra.re di foille, a cui si oos,ring<' appunto },a,storia, invece di oonsiderar e quell'U:no intorno al quale gli uomÌilli si raccoglievamo perché moriva ignoto ,e stramiero ? >>, nella srtessa pagina, in seguito, egli parila di 11[1 Dio a cui ciascuno 27. - Ptgaso. BibliotecaGino Bianco
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