Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930

410 S. Benco di Nietzsche : gli wuni che furono per noi quelli del D'Annunzio, del Pais,coli oonrviviiale. 111 Rilke respirav,a di quell'aria stessa, e la l'esipirav.:1,in Fra1I1cia.: molti t emi che si trovamo in lui s,ono- co– m1lll1iana I,etiterafora france.se del tempo : ed egli stesso potrebbe es,sere collocato, .çon Ull1adeterm i!l1atezza non soltamto Cl'onologica,· nelil,a ,generazione dei Pégùy, dei CI,audel, dei VaJéry, che avevamo · avUJto i simboli-sti a maestri. Non già che egli imitasse di loro più che ciascuno di questi ,singolari àrtisti imitass,e dell'altro-: ma si formavaino tutti dall'aria di quel tempo, frequentavam.o gli stessi predecessori, oOlllseguivano da alcullle premesse identiche. Nietzsche, per esempio, è più vicino a Rilke di quelilo che sem– bri dal remeggio di quest'ultilfilo p,er disoostarsene col pensiero. Oltreché relazioni patologiche, vi sono tl'a loro relaziollli plasitiche ; i fini ,conose:utori della letteraitura tedesca 1non h~nno mM1cato di aNvertirle. Nietzsche è stato ill primo a viol,are la struttura rigo~ ros1a1Inentelogica della lingua tedesca: a dare con le ellis,si, coi repentiJlli iJllcisi, al pensiero, al vocabolo sitesso, un valore spiccato. di iposizfone sig1ni:ficativa, di vibrazione autonoma. Tutti si ,preci– piitar,01nosu quella via; essa è anche la via di Ri1lk,e ; nessuno vi è di lui più ardito; 111es-suno pretende un 1,ettore più sveglio a cogliere quello ,che <la lui ,si sottintende per serbare ai succe.ssivi pensieri il plastioo scatto. Egli è dunque Ull1 a,utore molto difficile dQ tm– durre: e più difficile, 111aturalmente, se 1 alcuno voglia traidJurlo in versi, aggiungendosi i problemi qua1I1titaitivi a quelili, che ,pure esi– stono, d'inte~pretazione. Vincenzo Erra,nte, col suo grande amore,· il suo senso musicale, la ràffinaJtezza del suo ces,ello d'rurtist 1 a, ha oerfa11mernte vinto la prova per il Rilke giovane. Gli itali-ani pos,so1110 intendere che questi è un poeta attento ai vwlori della pal'ola, oonoem.trato, ,armolllioso, e spesso giungere a lui vicinissimi: quamto è dato, per traduzione, giungere a. UIIl poeta. Nella prosa d .lel r,o,:rruanzo di Malte Laurids) 1I1ella.semiritmfoa che della balla.ta del trombetto morto in U!n– gheri,a, d,opo una notte d'a more r~n de il movirn,ento drammatico, Parte delil'avvicinal!Ilento può ess&e naturalmente p,ortmta al– l'esitrem•o. Nei :versi, è fatale che una musfoa .so,stiituisca un'altra m11Jsica,perché n,on esi,stono nelle lingue equivalenze foneticb.e. Ma (; musica piena, completamente armonizzata; non 13Jscia il lettore dubbioso e inappagafo, oome queUe traduzioni a mezzo che fedeli aJl 001I1oetrto, non risolvono il problema :della s,oddi,sfazione f.~:rmale. Il lettore ha il chiaro soo,so ~he, per Rilke, la forma, la modula– zione musicale, sono qualità essenzfali, IIlOnmeno iehe per il IIlostro D' Annunrio, per il uo-stro Pascoli, ,non meno che per i f.ratncesi . Verlaine e Malila,rmé. Gli è palese che Rilke crea la sua trasognata argentina luoe medfanrte la spaziatura sapiente del ;pensiero la oostruzi•Olllesrupiente del verso. ' BibliotecaGino Bianco

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