Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930
488 G. Pasquali_ S'intende che anch~ su lui l'.Usener operò come l'antichità classica sul nostro Rinascimento, svegliando, anzi esasperando curiosità che già gli sonnecchiavano dentro. II. Nel '901 il Warburg torna a stabilirsi in Amburgo. So poco della sua vita esterna negli anni immediatamente seguenti, e non importa. Avrà vissuto come ogni altro dotto che non sia inceppato dal bisogno di guadagnarsi la vita o distratto in mille direzioni da un molteplice insegnamento che costringe a trattare problemi per i quali, solo· man mano che uno li tratta, si sveglia l'interesse (maestro di scuola, parlo per esperienza). Ma quelli furono anche· gli anni nei quali il Warburg (come soleva, lentamente) approfondì studi già iniziati e pensieri già balenati nel periodo fiorentino. Non mi riferisco al grosso fascicolo· sugli affreschi di Domenico Ghirlandaio in Santa Trinita, pubblicato subito dopo il ritorno in patria 1 ), e nemmeno all'articolo più recente intorno al testamento del commettitore di quelle pitture, Francesco ,Sassetti 2 ). Certo, il trovare nel pio testamento di un cattolico romano osservante nominata sul serio quale forza cosmica attuale, quale, si oserebbe dire, divinità vera non detronizzata dalla religione nuova, la pagana For– tuna, quella stessa del cui simbolo Giovanni Rucellai volle ornata la facciata di Santa Maria Nove~la, ma anche, del resto, quella stessa il cui simbolo appare già alfa fine del XII secolo in Verona, sulla facciata di S. Zeno, quella stessa la cui capricciosa onnipotenza è ancor oggi esaltata ogni momento nei discorsi di qualsiasi popolano fiorentino, in– duce a riflettere, quanto più complessa e contradittoria che non par()sse anche al Burckhardt, fosse l'umanità del Rinascimento. Ma, insomma, che i più anche tra gli umanisti.sentissero molto meno il contrasto con Fèra precedente, medievale, e con la concezione cristiana. e cattolica della vita, questo tendono a provare anche opere recenti di nostri connazionali, che rivelano senso profondo del problema anche quando paiono fretto– lose. E che il Rinascimento non sia soltanto umanesimo letterario che in esso abbiano avuto parte quasi ·preponderante anche clas·si che ~ape:. vano poco di latino, artigiani e a,rtisti rivolti verso la matematica, verso l'esperimento, verso le invenzioni meccaniche, tutta gente che ficcava lo sguardo non nel passato ma nell',31Vvenire, è stato mostrato in questi ultimi anni con larghezza ed evidenza di particolari da un altro Tedesco italiano, Leonardo Olschki. . · . Quando parlo di studi nuovi del Warburg, approfonditi negli anni di Amburgo, tra il '901 e la guerra, intendo parlare degli studi sulla magìa e sull'astrologia del Rinascimento, sulle loro fonti sulle connes-· sioni culturali da essi testimoniate. Il frutto più sapo;oso di questi · 1 ) Bildlniskunst unà fiorentinisches Burgertum, Lipsia, 1902. 2 ) Francesco Sassettis Zetzt-willige Verfugwnq, in Beit,:age fur Schmarsow, Lipsia, 1007, pp. 129-152. BibliotecaGino Bianco
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