Pègaso - anno II - n. 4 - aprile 1930

BELTRAMELLI A OOOOOLÌA. Per dire d'aver conosciuto Beltramelli bisogna averlo visto a La Sisa, la sua casona di campagna a mezza via fra Forli,e Ravenna, in fra– zione di Ooccolìa : la. tacita casa romita fra il fiume ed i tredici tigli; bisogna averlo visto re di quel minuscolo reame, anzi tiranno. s?t quello sfondo rustico sfumava l'alone letterario e spiccava assai meglio l'uomo capace ed attivo, il romagnolo pieno di prontezza e 'di cordialità. Lo stile ornato se lo portava allora il vento, la sua naturale eloquenza s'in– robustiva nel dialetto e moml:lnto per momento egli sapeva e diceva be– nissimo quello che voleva. Quella sua casa piena di brio .à brac e aperta al sole e a-1vento tra il mugghio dei buoi. e il èanto delle cicale era una specchiante immagine della sua vita. Aveva avuto un bel lavorare, Beltra– melli, attraverso gli anni, a farne una specie di Oapponcina coi motti ~ le terrecotte colorate incastrate nei muri, una specie d'emporio dell'arte regionale rustica e di scuola; La Sisa era rimasta quella ch'era in ori– gine, e cioè una rustica e tozza casa della piana romagnola in mezzo d ·un gran prato vigilato da grandi alberi. Le modl:lartistiche erano pas– sate e La .Sisa era rimasta quella che era. Belt aveva girato mezze, mondo, s!era spinto fino al limite dei due desei:ti, quello affricano e quello po– lare, ma era pur sempre rimasto il g;ran Tugnass d'una volta e non gli sapevan buoni che i frutti di Ooccolìa, non trova,va belli che i fiori de La Sisa, non trovava ben timbrato che il suono ·dl:lllecampane di ,San,Mer– curiale. Bastava poi vedere i colori che si sceglieva per i suoi abiti e le sue cravatte per dire subito: Ma quello è di Forli .... Attraverso tanti mai spatriamenti aveva conservato ii tono di quella burbera cordialità romagnola che pare fatta· apposta per mettere la gente a proprio agio. Non soffrendo d'esser legato lui, non legava gli altri. Non mi sono mai sentito tanto a casa mia come i due o tre giorni che una volta ho passato in casa Beltramelli. Una scritta in bell'epigrafico · sul cancello della villa dice : Sii benvenuto ospite nella mia casa serena. Una volta_passati il cancello e le grida e gli abbracci del primo incontro, l'ospite veniva accompagnato nella sua camera ~ li poteva decidere e fare quello che voleva: padrone di stare andare leggere scrivere mettersi a letto purgarsi non farsi vedere partirsene e ritornare quando credesse meglio. Se mostrava qualche desiderio tutti si precipitavano, se non chiedeva niente nessuno si occupava di lui. Ogni tanto si sentiva il rombo BibliotecaGinò Bianco

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